il buio oltre la rete


“Il mio gol più bello l'ho fatto da ubriaco”. Ricordiamo: addosso la maglia della Lazio, contro il Pescara. Stagione '92-93. Da ubriaco, però, Paul Gascoigne ha dato tutto indietro alla vita. Fino a toccare il fondo, l'altro ieri: mendicante per strada per comprarsi le sigarette, tra le vetrine brillanti di Mayfair, perché nesuno voleva accettargli la carta di credito. Probabilmente, non un reale bisogno. Certamente una barriera, quella della dignità, oltrepassata senza più misura. Fino alla disperazione, al volersi buttare via per sempre in un albergo di Sloane Street.

Talenti bruciati. Che dallo sport hanno avuto “il dono”, roba di lusso, ma non un insegnamento. George Best, che non ha tentato un suicidio “ufficiale” come Gazza, semplicemente perché si è suicidato poco alla volta. Henry Rono, campione delle piste d'atletica che ballò una sola estate e poi affondò nell'alcool, ritrovato a fare l'inserviente all'aeroporto di Albuquerque qualche anno fa, che ora cerca di redimersi insegnando ai giovani la passione per la corsa. Mike Tyson, che oggi vorrebbe aiutare Gazza, e non ha quasi mai saputo aiutarsi. Diego Maradona, ingrassato e affaticato ricordo (lontano) di un mito inarrivabile. Carlos Monzon senza misure dentro e fuori dal ring. Marco Pantani senza gli amici che gli stavano vicino quando era il Pirata, morto solo (ma solo davvero?) col suo infinito orgoglio nella camera di un residence nel triste inverno della Riviera. Campioni immensi che se ne vanno male, appena spenti i riflettori, mentre la carovana si allontana e ne accende di nuovi, trovando nuovi idoli.

Gazza è sempre stato pazzo. Lo diceva lui, vantandosene. Rideva e faceva ridere. Ora è disperato. Ed è solo: quelli che ridevano con lui sono scappati via. Possiamo solo pregare perché vinca l'ennesima scommessa. Soprattutto, perché trovi la voglia di farlo. Possiamo solo pregare perché lo sport dia ai giovani qualche certezza in più. Non semplicemente un talento infinito e l'incapacità di portarselo dietro.

Commenti

Anonimo ha detto…
Prova
Anonimo ha detto…
A proposito di ubriachi. Volevo offrirti uno spunto di riflessione su Materazzi. Che oggi si è lamentato sui giornali perché si è sentito provocato dai giocatori della Lazio.
Sbaglio o nella finale di Coppa del Mondo 2006 fu proprio Materazzi, a provocare verbalmente, un certo Zidane? Senza stare a stabilire cosa sia giusto e cosa sbagliato, basterebbe avere un po' di coerenza. O no?
Anonimo ha detto…
a proposito. Finalmente ce l'ho fatta. Dopo due giorni di tentativi vani sono proprio io.
Anonimo ha detto…
Tarocci, scusa, ma adesso che mi sono impadronito del tuo blog nessuno interagisce più?
Che sia colpa mia?
Non ci posso credere
Anonimo ha detto…
Dimenticavo, ma il titolo Semplicemente Magnifico mi ricorda qualcosa. O sbaglio?
marco tarozzi ha detto…
Vecchio Giovannino, vedi che chi la dura la vince? Su Materazzi: che vuoi, la memoria (nemmeno troppo storica) è merce sempre più rara, e non solo tra i calciatori. Su Magnifico: se vuoi dire che quel titolo assomiglia a qualcosa di tuo, posso assicurarti che non l'avevo pensata. E' che mi sembrava il titolo più giusto: dà il senso della modestia di un grande campione come Walter. Uno a cui la coerenza, agganciandoci al tema precedente, non è mai mancata. Spero di aver fatto una cosa buona, di aver dato un'idea di quello che è stato per lo sport italiano. Poi, lo sai, il titolo doveva essere un altro. Nuovo editore (grande editore), nuova vita...
Ti aspetto qui
Marco
Anonimo ha detto…
Abbozzo:
Sei Magnifico?
O segni particolari Magnifico?
Perché l'ora di immissione è sbagliata? Sono passate le 21, non sono le 11, non sto scrivendo in differita.
Fate qualcosa

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