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Visualizzazione dei post da aprile, 2018

Una parola

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Ho fatto un gioco oggi. Scrivevo una parola e la cancellavo subito per non lasciarla uscire perché restasse nascosta tra le pieghe della mente. Scrivevo una parola senza vergogna ma non l’ho fatta uscire perché a questo mondo non c’è solo la vergogna con cui misurarsi. Scrivevo una parola e dentro c’erano occhi diversi qualcuno che capiva anche senza che uscisse Così è stato facile tenerla lì scriverla e cancellarla altro che le x e le y delle vecchie Olivetti che se guardavi in controluce saltava fuori tutto. Ho fatto un gioco oggi Scrivevo una parola e mi sentivo speciale a tenerla dentro per un minuto per un’ora per una vita o chissà. Un gioco complicato - piuttosto stupido - di quelli che ti prendono e quando smetti ti resta addosso (o dentro) una specie di affanno una voglia di dimenticarla lì sotto gli occhi di tutti. (MT, 2018)

Passano le nuvole

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E' un portacenere fragile Con un disegno bellissimo Con sopra scritta una massima Davvero azzeccatissima: "Passano le nuvole, ma il cielo resta sempre lì" Blu, come i tuoi occhi blu Che ritornano a sorridere Passano e ripassano Ma il cielo resta sempre lì E' un portafortuna sai Stai attenta che se scivola Può rompersi E' un portacenere fragile Che ha traslocato moltissimo Intanto con le sue nuvole Su sfondo azzurro sfumato in blu E quella splendida massima: "Passano le nuvole, ma il cielo resta sempre lì" Blu come i tuoi occhi blu Che ritornano a sorridere Passano e ripassano Ma il cielo resta sempre lì Stai attenta è fragile Se ti scivola … ti cade sai … Non vorrei mai (Giorgio Conte)

Cinquant'anni...

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"La salvezza dell'uomo è nelle mani dei disadattati creativi" (Martin Luther King)