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Visualizzazione dei post da settembre, 2023

Credere ancora

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  Credere ancora. Nonostante il dolore, nonostante le ferite, nonostante le persone sbagliate Credere ancora che la cattiva coscienza sia un errore di percorso, che gli opportunisti siano soltanto anime smarrite. Credere ancora è un esercizio lieve, sintomo, mi dicono di ingenuità o fanciullezza eterna. Eppure resta l’unico antidoto alla gente, all’indifferenza, al male. L’unico scoglio dietro cui ripararsi dagli schiaffi della vita.

Valeria

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Canzoni futili per sentimenti inutili Valeria cerca me, mi legge dentro gli occhi, dice che c’è una luce strana come in fondo a una prigione Valeria corre qui, vuole soltanto perdersi, cammina nella sera e incrocia gli sguardi che le servono Valeria già lo sa che poi dovrà scappare, non c’è capanna o cuore dentro chi non sa amare Valeria dice: sai, io ti farò del male. Bisogna sempre credere a chi non sa il dolore Ora Valeria è qui, su queste stesse strade adesso le percorre come un ladro dentro un’ombra Chissà che cosa avrà ancora da nascondere, chissà se può sentire il male che diffonde Però Valeria corre, parla di leggerezza non le importa sapere chi gliela pagherà Valeria ha un nuovo nido Presto le starà stretto. Diventerà straniero anche il prossimo letto Valeria fa il dottore salva vite se capita, ma solo se è di turno. Sulle altre non fa pratica L’anima è un posto strano, per chi sa coltivarla, Valeria non ha tempo, nemmeno per cer

Cambiamento

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  “E mentre attendi il cambiamento, alla fine cambi tu” Verissimo. Di solito, in peggio. Cioè, poi, cambi… diciamo che invecchi.

Delete

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  Forse c’è davvero un po’ di me che muore - sai, come quando il rogo nella casa in campagna ha mandato in polvere tutti i ricordi, pur dovendo ammettere che non ho mai potuto permettermi una casa in campagna. Di sicuro appena schiaccio questo tasto - woosh – dico addio a certi gesti nobili, a un intero libro di sentimentalismi, a quel finale vigliacco e maledettamente sporco. Ma a volte morire è un esercizio utile, soprattutto se nei paraggi c’è qualche profeta in tour promozionale pronto a resuscitarti. Si muore per rinascere, in un modo o nell’altro. E’ sempre roba che ti inonda di likes. Insomma, non è il caso di girarci troppo intorno. Spingo qui, giusto? Fatto. Foglio bianco. Si riparte. Magari domani. (mt)

Speranze

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  La poesia non lo sa: il condizionatore inutilizzato d’inverno è come le mie speranze Un po’ dentro, un po’ fuori, verdi su ruota bianca, buone solo a gettare un’ombra lunga nella livida luce della strada. (Jack Kerouac)

Professionista

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  Ha il nome di un fiore. Vive sul fiume più lungo d’Italia o almeno su ciò che lo ricorda. Non trovava più il tempo ma continuava a chiederlo e adesso eccome se lo trova, anche nei giorni di festa. Diceva cose come abbi pazienza stiamo leggeri dobbiamo viverci dovremo dire che tutto è cominciato dopo. Insomma sapeva calcolare e soprattutto fingere. Del resto ha sempre pensato di essere più furba della gente che le stava intorno, e la gente capiva tutto sapeva tutto e la lasciava pensare. Ogni tanto cambia foto sul profilo ed è come resettare tutto, rimettersi in gioco, un altro giro di giostra, come essere la vetrinista di sé stessa. Ha il nome di un fiore e l’odore dell’erba selvatica. Il suo mestiere è addormentare e possibilmente risvegliare, quando è di turno. La sua medaglia è salvare la gente. Ma fuori orario la gente la ammazza senza nemmeno pensarci, girando pagina e buttandosi in qualche tipo di vita nuova, lasciando solo distruzione, lasci

Ti affligge la verità

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  Ti affligge la verità di molti luoghi comuni, invecchi di luoghi comuni lodando la verità. Come un qualunque bambino che lecca il proprio gelato credi che il mondo sia grande un metro quadrato. (Tito Balestra) Ph.:Canguro

Due parole

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  Poi scopri che esistono differenze. Tra chi sente addosso il contenuto di quelle due parole e chi le pronuncia per abitudine. La noia, il bisogno di curiosare restando in superficie. La falsità dell’esistere. Passerà del tempo. Mesi, anni, chissà. Ma sarà tutto chiaro, un giorno. Il bene prezioso di una frase che arriva dal cuore. La sua unicità.