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Visualizzazione dei post da novembre, 2014

Lettera da lontano...

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Lettera da lontano Lettera da seguire le parole con l'indice di una mano Lettera scritta fuori dai denti Lettera senza firma, lettera con pochi argomenti Lettera dal carcere Lettera scritta da un minore Lettera che non capisci se sei tu che non vivi o se è lui che non muore Lettera di un cantante Lettera profumata come quella di una vecchia amante Lettera che ti penso Lettera che più la guardo più mi sembra senza senso Lettera che sembra una canzone d'amore Lettera con troppi diesis e pochissimo cuore Lettera per Silvia Barladini, non servirà a niente ma almeno saprà che le siamo vicini Lettera per chi ha solo rimorsi, da leggere a voce alta ma a piccoli sorsi Lettera piena di guai Lettera per chi era in guerra e di lettere non ne riceveva mai Lettera per mio figlio che mi ha guardato cantare come fossi io il figlio Lettera per mia moglie che non ha avuto un marito ma ha avuto solo le doglie Lettera a chi ha vissuto tutta la vita accompagnato solo dalla

Quando Gigi Riva tornerà....

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«Quando si andava in trasferta a Milano, a Torino, ci chiamavano pecorai. Oppure banditi. Avevamo dalla nostra migliaia di sardi all’estero, in quell’ Italia del nord. Non esisteva la Costa Smeralda, non c’era mica l’Aga Khan, questa bellissima terra non l’avevano ancora massacrata. Noi, che pure eravamo solo dei calciatori, le demmo un nome. Eravamo una questione d’orgoglio, di rivincita per tanta gente. Ed eravamo una squadra completa, giusta sul campo in ogni ruolo… Io rispondevo alle ingiustizie a muso duro, e spesso mi perdonavano perché ero importante per la Nazionale e non potevano squalificarmi: allora, gli squalificati non venivano convocati». (Gigi Riva) Grazie per i sogni di bambino. Per i gol in bianco e nero. Per la rabbia e il silenzio. Vorrei che quel tempo tornasse, ma va così. Felici settanta, Campione.