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Visualizzazione dei post da dicembre, 2009

Every year, every Christmas

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I don't know how love could do this to me I've waited and waited for someone I never see But I'm so sentimental and I'm so hopeful you'll be here So here I am every year, every Christmas I've wished for you in my heart and in my head And I got my answer that first moment that we met And, oh yes, I believed you as you told me, as you said You'd be here every year, every Christmas There must be a lesson for me to learn If you don't trust in love, you'll get nothing in return Why should I be lonely? Don't tell me it's fine I have my pride, but I'd rather be with you tonight So much emotion, it's driving me mad But I'll take my chances with these feelings that I have And I'll come back to this same corner where we met And I'll be here every year, every Christmas Mere words can't explain the pain and the fear' Cause I wonder, yes I wonder are you gonna leave me standing here? Today's almost over but I don't wann

Sentire questo silenzio

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CONFESSO Io confesso che non ho fatto la guerra ed ho parlato alla gente come fossi un eroe. Confesso: ho parlato per anni perché qualcuno capisse quello che sento. Stasera ti confesso che sono entrato in un porto ed ho cercato una nave che mi portasse lontano. Non voglio più vedere le cose che mi hanno fatto sentire questo silenzio. E sappi che per me passerai la vita così ad aspettare. Stasera ti confesso: non ci capisco più niente, io voglio solo dormire per non vedere nessuno. E' tardi per pensare all'amore e per andare sui monti a parlare col sole di noi due e per svegliarsi al mattino con la pace nel cuore. (Piero Ciampi)

Il momento in cui non sei

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Mi svegliai che il sole si faceva rosso; e quello fu l’unico chiaro momento della mia vita, il momento più strano di tutti, in cui non seppi chi ero . Mi trovavo lontano da casa, ossessionato e stanco del viaggio, in una misera camera d’albergo che non avevo mai vista, a sentire i sibili di vapore là fuori, e lo scricchiolare di vecchio legno della locanda, e dei passi al piano di sopra, e tutti quei suoni tristi, e guardavo l’alto soffitto pieno di crepe e davvero non seppi chi ero per circa quindici strani secondi. Non avevo paura; ero solo qualcun altro , un estraneo, e tutta la mia vita era una vita stregata, la vita di un fantasma. Mi trovavo a metà strada attraverso l’America, alla linea divisoria fra l’Est della mia giovinezza e l’Ovest del mio futuro, ed è forse per questo che ciò accadde proprio là e in quel momento, in quello strano pomeriggio rosso. Jack Kerouac

A lezione da Niyongabo

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Una sera a presentare e intervistare Venuste Niyongabo al Collegio Universitario Torleone, in via Sant'Isaia. Il bello, con un grande della vita come Venus, è che sa sempre sorprenderti. Quante volte ci siamo trovati, insieme, a raccontare la fantastica avventura della sua esistenza. Le sue gesta di campione, la medaglia d'oro alle Olimpiadi di Atlanta, il rapporto con il suo paese natale, il Burundi, la scelta di venire in Europa, in Italia, prima a Siena e infine a Bologna, per crescere, confrontarsi, capire. Lo abbiamo fatto davanti a scolaresche assorte, a giovani atleti, presentando un mio libro nel quale ho voluto raccontare, tra altre, anche la sua storia, o semplicemente tra comuni amici. Questa volta doveva passare il messaggio positivo: volontà, sacrificio, passione per quello che si fa sono ingredienti che aiutano a raggiungere l'obiettivo. Senza scorciatoie. Venuste ha lasciato il segno, come sempre, usando parole semplici, dirette. Colpendo il cuore e il cerve