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Visualizzazione dei post da maggio, 2019

Esplorare le solitudini

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"... Japhy e io offrivamo uno spettacolo piuttosto esotico nella città universitaria coi nostri vecchi abiti e in realtà Japhy era considerato un eccentrico fra gli studenti, e questi sono giudizi normali nelle università e negli ambienti universitari tutte le volte che un vero uomo fa il suo ingresso in scena, perché le università altro non sono che delle scuole di buone maniere per un anonimato piccolo borghese che normalmente trova la sua perfetta espressione oltre la cinta universitaria in file di case facoltose con prati e apparecchi televisivi in ogni salotto dove tutti guardano la stessa cosa e pensano la stessa cosa allo stesso momento mentre i Japhy del mondo intero vanno a esplorare le solitudini per sentire la voce che grida nel deserto, per ritrovare l’estasi delle stelle, per scoprire il buio misterioso segreto dell’origine di una piatta disincantata civiltà dissipatrice…" ( Jack Kerouac , The Dharma Bums )

Lucciole

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Credimi. Non ti fanno vivere i numeri, né le cifre, né i muri da tirare su, né quel senso di famiglia che fa vivere tutti nel grigiore di ruoli predefiniti. La vita ha bisogno di altro. Di scintille. Sono le lucciole a renderci felici, non le formiche. (mt)

Cesarina, dàm un bès

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E Toni “al tedesch” vagava per le strade del paese, come un cane randagio attraversava di taglio i campi dei girasoli, urlando la sua solitudine. Cesarina, dàm un bès . Solo questo chiedeva. Ma alle donne faceva paura, come a tutti del resto. Che parlava il tedesco meglio dell’italiano e ogni tanto dava di matto davanti all’osteria. E lui aveva soltanto i colori e ci annegava dentro, e non sapeva contenerlo tutto quel talento, proprio non poteva. Cesarina, dàm un bès . Che adesso ho solo parole ubriache, buttate giù di getto alla tastiera, dentro quell’azzurro pallido artificiale che violenta il buio. Cesarina, dàm un bès . Che ho bisogno di pace, della tua pelle calda, del tuo collo per nascondermi. Ma le parole non brillano come i colori di Toni. Non si sentono neanche, controvento. E il vento spazza via tutto, anche questa dannata solitudine. (mt)

Secondo me

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Secondo me hanno ragione anche i vegani ci incazziamo per i cani abbandonati poi ci ingozziamo di insaccati e in fondo dai, parliamo sempre di Salvini di immigrati e clandestini ma in un campo rifugiati a noi non ci hanno visto mai Secondo me non è che devi esagerare con la lotta al capitale ogni tanto ci puoi andare pure al centro commerciale e lo so che è disgustoso disonesto e criminale ma d'estate si sta freschi e puoi sempre parcheggiare Secondo me, secondo me io vedo il mondo solo secondo me Secondo me, secondo me e scrivo al mondo solo secondo me chissà com'è invece il mondo visto da te Chissà com'è invece il mondo visto da te Secondo me prendiamo troppe medicine andiamo troppo dal dottore anche se è solo un raffreddore se c'è una cosa che mi fa spaventare del mondo occidentale è questo imperativo di rimuovere il dolore Secondo me ci siamo troppo imborghesiti abbiamo perso il desiderio di sporcarci un po' i ve

Notturno 903

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Allora, ci sarò venuto quattro o cinque volte, fin qui. Con Danilo. Allora, quando avevo un fisico che non avrebbe ammesso ripensamenti. Mi sembra impossibile, che siano passati vent’anni. E che Danilo non ci sia più, e che improvvisamente mi senta avvolto dal silenzio e ripensi a tutti quelli che sono andati via. Un giorno, quando avrò chiuso con un ambiente dove vogliono soltanto soldatini di latta, meglio se con la schiena ricurva, avrò tempo per ripensarli uno a uno. Per scusarmi dell’assenza. Intanto, sono qui. Non c’è panorama da vedere, non c’è nemmeno una cazzo di stella che brilla. Una stellata, qui, sarebbe spettacolare. Però ci sono otto gradi, di questi tempi pensavo peggio. E c’è il silenzio. Mentre salivo, maledicevo questa solitudine, che chiamo inspiegabile anche se potrei spiegarmela bene. Improvvisamente, la sento amica. Quasi l’avessi cercata, salendo fin quassù. C’è il silenzio, e ci sono i pensieri. Ma quelli buoni stanno divorando quelli maledetti, e il r