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Visualizzazione dei post da agosto, 2012

E io so ancora aspettare?...

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LO STRANIERO: Ehilà, Drugo. DRUGO: Mi chiedevo se t'avrei rivisto. LO STRANIERO: Non potevo perdermi le semifinali. DRUGO: Ah, sì. LO STRANIERO: Come ti vanno le cose? DRUGO: Beh, sai, qualche strike e qualche palla persa. LO STRANIERO: Come ti capisco. DRUGO: Ah. Grazie, Gary. Beh, tu stammi bene. Io torno alla partita. LO STRANIERO: Certo. Prendila come viene. DRUGO: Sì, sì. LO STRANIERO: So che lo farai. DRUGO: Sicuro, Drugo sa aspettare. LO STRANIERO: Eh, eh, eh! DRUGO: Walter! LO STRANIERO: Drugo sa aspettare. Non so voi, ma personalmente la cosa mi conforta. È bello sapere che lui è in giro, "il drugo", che la prende come viene, per noi peccatori. Accidenti! Spero proprio che la vinca, la finale. Con questo direi che abbiamo concluso, è praticamente tutto. Le cose sembrano essersi messe bene per Drugo e Walter. È stata una bella storia, pulita. Non vi sembra? Mi ha fatto proprio ridere. Almeno in certi punti. Mi è dispiaciuto che Donny se ne sia andato. Ma, d

Trentadue anni...

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Pensammo alla vecchia polveriera. A un aereo. Mia mamma, dopo, aveva la faccia di chi non avrebbe mai pensato di ritrovare i rumori e gli umori cupi della guerra. Dopo, quando ci dissero. Prima di contare i morti, le ferite fuori e dentro. Hanno dimenticato in tanti. Io non posso, scusate. Ero qui, in questa città che si smarrì in un silenzio irreale. Sembrava colpita a morte, e in qualche modo non è stata più la stessa. La mia città. I miei, i nostri morti. No, io non dimentico.