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Visualizzazione dei post da dicembre, 2018

Istruzioni per l'uso

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Bisogna esserci, non esserci. Esserci per ascoltare. Non esserci per non pesare. Cercare di capire, limitare i consigli individuare il confine tra un’amicizia e un amore Mostrare il meglio, ripiegarsi su sé stessi soltanto quando nessuno può vedere. Avere pazienza. Non importunare. Un po’ come togliersi le scarpe per non sporcare il pavimento appena lucidato. Essere tutto, essere niente. Ecco, tipo quei giubbotti fosforescenti degli allarmi aerei quelli che la hostess ti spiega e tu pensi ad altro per non mettere in conto nuove inquietudini. Però fortissimi: stanno ripiegati in una tasca del sedile e se occorre diventano giganteschi e ti avvolgono salvandoti la vita (nel caso ci sia ancora margine, s’intende) D’altra parte me lo diceva anche lei, che amava insegnare e per prima mi insegnò cose fuori programma: preparati, diceva che è una fatica immensa dare amore (mt)

Lentamente muore

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Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l’incertezza, chi rinuncia a inseguire un sogno, chi non si permette almeno una volta di fuggire ai consigli sensati Martha Medeiros

E’ in giornate come questa

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L’è ‘n giornà come questa che me a gi sghindo tute ‘e piasse bianche de sòe e che de note a stago di òe a sentìe ‘r silénsio di camin, e quarcç me cressa drento de carmo – come ‘n confìn, e de là gh’è ‘n nebìn donde a no voi miàe. *** E’ in giornate come questa che le evito tutte le piazze bianche di sole e che di notte sto delle ore a sentire il silenzio dei comignoli, e qualcosa mi cresce dentro di calmo – come un confine e di là c’è una nebbia fitta dove non voglio guardare Paolo Bertolani (foto Stefano Gusmeroli)

Istantanee

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Ma adesso vorrei soltanto ripartire da qui. Per non sentire tutto questo peso. Per vivere di sogni leggeri. Per credere a qualcosa di puro e felice. Ma adesso va così.

Contributi

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Ecco, facciamo così io adesso piango con te, soffro con te. Giochiamo pure a condividere queste amarezze e questo cielo scuro gonfio di pioggia. Ma poi cosa rimane? Niente, a malapena un’inutile idea di dolore (mt)

Fiesta

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E i bicchieri erano vuoti la bottiglia spaccata Il letto spalancato e la porta sbarrata E tutte le stelle di vetro della felicità e della bellezza scintillavano nella polvere della stanza mal ripulita Ero ubriaco morto e gioioso falò e tu ubriaca viva nuda fra le mie braccia. (Jacques Prevert)