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Visualizzazione dei post da maggio, 2010

Apologia dei (miei, nostri) vent'anni

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La casa squinternata in via Manfredi. I capelli lunghi e il maglione largo di lana, con le trecce fatte a mano e la spilla peruviana. Le poesie di Majakovski e le visioni di Blake, ma anche Atticus Finch e tutto quel buio oltre la siepe, Ferlinghetti e naturalmente Jack. Jack. E quella mattina che davanti a casa vidi uscire Gregory Corso, pensando a un abbaglio, alle troppe letture di generazione battuta e beata. E la casa del Matto all'angolo tra Mascarella e Irnerio, proprio lì dove finì di correre Francesco Lorusso. E la corsa, la mia. Assoluta e totale, anche quattro ore al giorno al Baumann, anche di notte a tutta verso il centro con Davide, cavalli pazzi a respirare libertà. Assoluta e totale, ma chiudendo sempre il cancello appena dopo. Niente ripensamenti. Avanti, e altro da fare, da dire, da ascoltare. Ora che gira così, con queste facce livide e arroganti intorno, con questa rabbia ottusa che vuole spiegarti il mondo, o un futuro già demolito, ora penso al "nostro&qu