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Visualizzazione dei post da marzo, 2023

Ritorni

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  Pare che sia di nuovo primavera. Ci sono indizi precisi. Alberi colorati di bianco, risate di bimbi immersi nel verde al parco giochi. Ci sono le solite storie che si rincorrono. Gente meravigliosa e gente improponibile, inutili maestri di vita, vagabondi del Dharma, impotenti cronici con scintillanti macchine da guerra. Insomma, verità e bugie, proprio come pochi giorni fa, quando faceva freddo. Domenica magari andiamo al mare. Troveremo le cose di sempre: passi strascicati sulla riva, odore di frittura che sporca il respiro dal ristorante sulla spiaggia, dove annaffiano i pensieri col solito bianco della casa. E magari un pupazzo senza più forma, perché qualcuno ci è arrivato proprio a un passo da quella riva, ma questo mare che adesso ci sembra amico non ha avuto tempo né voglia di proteggerlo. Non è cambiato quasi niente. Anche la nostra distrazione assomiglia sempre a sé stessa. Camminiamo in questa vita di specchi, spacciando per unica ogni azione

Ecco tutte le parole

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  “Un giorno scriverò un libro su di me, sui miei pensieri. Mi stenderò sul tavolo operatorio e metterò in mostra le budella. Ogni cosa, accidenti. Qualcuno l’ha già fatto prima? Non me ne frega un cazzo. Che diavolo sorridi? Ti sembra ingenuo? Bene, lo farò lo stesso, così non riderai più”. Henry Miller E’ il momento, davvero. Ogni cosa, ogni incontro. Ogni maledetto abbaglio della vita. Tutto il tempo buttato. Senza sconti. Per me, per nessuno. Nero su bianco.

Istantanea

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  Sei una moneta falsa, un gioiello taroccato, un male indifferente - e indifferente al male - un dolore senza rimorsi, un prato in collina da dimenticare in fretta. Sei l’andatura di sempre, inconfondibile, ma ormai vista da lontano, braccia che non stringono più, occhi in fuga che non reggono lo sguardo, parole fredde e un trolley con dentro la solita fretta di futuro, in viaggio verso nuovi abbracci. Sei un’analisi davvero poco lucida che chiama recriminazioni i ricordi migliori, un cuore libero che dimentica come si è liberato, un fine corsa triste senza nessuno che aspetta, un dito puntato per incolpare. Roba che basterebbe uno specchio ben piazzato per trovare subito, senza nemmeno cercare, tutto quello che di sbagliato è stato scritto in questa storia. E da chi.

Sogno

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  La vede solo chi ama la bandiera che ci sventola nel viso, la verità per cui lottiamo, il sogno ancora non ucciso. Franco Arminio

Orografia

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  L’amore è più che altro una questione di orografia. Alcune persone sono più ripide, si passa in poco spazio dal tepore al gelo. Una persona può amarti dalle sue pianure o dalle sue cime. Molti amori finiscono non per mancanza di amore ma per ignoranza della geografia. Franco Arminio

Quello che ti devo

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  Buon anniversario. Sono centouno oggi, e non ho mai incrociato niente di altrettanto giovane. Grazie per avermi fatto scoprire il senso, o il non senso, delle parole. Grazie per quel cuore bambino e indifeso. Ci si brucia, a cercare la sacralità della vita. Ma si lascia qualcosa per sempre. Che altro conta?   “Ho capito che o ero pazzo o il mondo era pazzo, e me la sono presa con il mondo. E ovviamente avevo ragione” Jack Kerouac

Come un sussurro

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  È stato quel giorno, quando nella tua stanza quasi sembrava fosse entrato il mare, che all’improvviso, hai percepito quella voce che diceva: “Il sole, la luna, la Mafalda, tutte cose belle; però ricordati: il mondo è nel suo  passare” . Come un sussurro che si propagava lì, nell’aria dorata, in quel gran vuoto che avevi attorno al cuore; in quel fremito leggero come il volo di una farfalla sopra un fiore. CME' UN SUSÓRR L’è stê che dè, quand dréinta la tu cambra guèsi e’ parévva ch’e’ fóss éintri e’ mêr, che a l’impruvéis, t’è trasantéi cla vòusa ch’la gévva:“E’ sòul, la léuna, la Mafalda: tott’ ròbi bèli, però ténti in mént: e’ mònd l’è te su  pasê ”. Cmè un susórr ch’u s sparguiévva alè, tl’aria durêda, at che gran svéit t’avévvi tònda e’ cor; at che strémmal lizìr cmè un vòul ad pavaiòta sòura un fióur. Gianni Fucci    

Ciao

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“Ciao”. “Ciao”. Pedalando via. Dentro una storia banale. Di sguardi prevedibili. Niente più, forse appena poco meno. Volare ormai è un’avventura irripetibile.