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Visualizzazione dei post da 2018

Istruzioni per l'uso

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Bisogna esserci, non esserci. Esserci per ascoltare. Non esserci per non pesare. Cercare di capire, limitare i consigli individuare il confine tra un’amicizia e un amore Mostrare il meglio, ripiegarsi su sé stessi soltanto quando nessuno può vedere. Avere pazienza. Non importunare. Un po’ come togliersi le scarpe per non sporcare il pavimento appena lucidato. Essere tutto, essere niente. Ecco, tipo quei giubbotti fosforescenti degli allarmi aerei quelli che la hostess ti spiega e tu pensi ad altro per non mettere in conto nuove inquietudini. Però fortissimi: stanno ripiegati in una tasca del sedile e se occorre diventano giganteschi e ti avvolgono salvandoti la vita (nel caso ci sia ancora margine, s’intende) D’altra parte me lo diceva anche lei, che amava insegnare e per prima mi insegnò cose fuori programma: preparati, diceva che è una fatica immensa dare amore (mt)

Lentamente muore

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Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l’incertezza, chi rinuncia a inseguire un sogno, chi non si permette almeno una volta di fuggire ai consigli sensati Martha Medeiros

E’ in giornate come questa

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L’è ‘n giornà come questa che me a gi sghindo tute ‘e piasse bianche de sòe e che de note a stago di òe a sentìe ‘r silénsio di camin, e quarcç me cressa drento de carmo – come ‘n confìn, e de là gh’è ‘n nebìn donde a no voi miàe. *** E’ in giornate come questa che le evito tutte le piazze bianche di sole e che di notte sto delle ore a sentire il silenzio dei comignoli, e qualcosa mi cresce dentro di calmo – come un confine e di là c’è una nebbia fitta dove non voglio guardare Paolo Bertolani (foto Stefano Gusmeroli)

Istantanee

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Ma adesso vorrei soltanto ripartire da qui. Per non sentire tutto questo peso. Per vivere di sogni leggeri. Per credere a qualcosa di puro e felice. Ma adesso va così.

Contributi

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Ecco, facciamo così io adesso piango con te, soffro con te. Giochiamo pure a condividere queste amarezze e questo cielo scuro gonfio di pioggia. Ma poi cosa rimane? Niente, a malapena un’inutile idea di dolore (mt)

Fiesta

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E i bicchieri erano vuoti la bottiglia spaccata Il letto spalancato e la porta sbarrata E tutte le stelle di vetro della felicità e della bellezza scintillavano nella polvere della stanza mal ripulita Ero ubriaco morto e gioioso falò e tu ubriaca viva nuda fra le mie braccia. (Jacques Prevert)

Parole

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Sei sempre con me, non esiste un luogo separato. Ma se nel luogo tormentato non posso parlare, non solo indulgenza o timore ma una lingua guasta da ciò che gusta – Esiste una memoria di acqua, di cibo quando uno ha fame. Un giorno e non sarà questo allora dirò parole come chiari, bellissimi filtri di cenere, come polvere da un luogo inesistente. (Robert Creeley)

Oggi che compio un anno

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Un anno fa. Più o meno a quest’ora, attraversavo corridoi azzurroverdi sdraiato sul mio comodo letto d’ospedale, per l’occasione sradicato dalla stanza 3 di Chirurgia del Sant’Orsola e portato in tour eccezionale, direzione sala operatoria. Si vive di dettagli. Erano stati tutti gentilissimi, compreso l’infermiere che mi aveva portato fino a un passo dalla sala, in una specie di stanzone che mi ricordava certi ambienti pregara quando mi sentivo un piccolo re del mezzofondo. Con lui parlavamo del Bologna, come mi succede spesso quando qualcuno annusa tra i discorsi qualcosa del mio mestiere. Scivolò male su quelle tre parole gridate ai colleghi, per avvisare del nostro arrivo, e so che non lo fece per cattiveria, Pura e semplice abitudine. “Tumore al pancreas!” . Passato il brivido, alzai timidamente il dito per specificare, chissà a beneficio di chi. “Sì, ma…. benigno…” Insulinoma , si chiama il piccolo bastardo. Non è nel pancreas, ci sta attaccato e si diverte a s

Il cuore che ride

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La tua vita è la tua vita. non lasciare che le batoste la sbattano nella cantina dell’arrendevolezza. stai in guardia. ci sono delle uscite. da qualche parte c’è luce. forse non sarà una gran luce ma la vince sulle tenebre. stai in guardia. gli dèi ti offriranno delle occasioni. riconoscile, afferrale. non puoi sconfiggere la morte ma puoi sconfiggere la morte in vita, qualche volta. e più impari a farlo di frequente, più luce ci sarà. la tua vita è la tua vita. sappilo finché ce l’hai. tu sei meraviglioso gli dei aspettano di compiacersi in te. (Charles Bukowski)

Essenza

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La gente forse non sa: è così bello perdersi. (Ezio Vendrame) PS – Scusa Poeta. Mi serviva un titolo, e l’ho messo io. Non arrabbiarti se puoi

Ti Jean

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E come sempre, come ogni 21 ottobre, ti ho pensato. Tra mille rivoluzioni mai andate in porto, la tua è arrivata dritta al cuore. Così, grazie per sempre. “Io non sono sicuro che se ti trovi davanti la fama, tu l’abbia meritata. Lui la meritava perché era un   grande scrittore, ma non c’era nulla nella sua personalità che riuscisse a gestirla… Jack aveva enormi zone di… detesto chiamarla ignoranza, ma questo intendo, e questo lo rendeva davvero bravo. Se avesse saputo come funziona il mondo, non ci si sarebbe mai spezzato il cuore sopra” . (John Clellon Holmes)

Pillole

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Prima l’atorvastatina che in pratica riduce la possibilità che cuore e testa mi tirino uno scherzo di quelli che non potrei raccontare - cose da evitare tipo ictus cerebri ed altre amenità  - Oh e tra l’altro pare che sta roba abbia fatto la fortuna di quello che l’ha sintetizzata - Bruce Roth, si chiama - e coperto di miliardi chi la produce Venti minuti e tocca all’alfuzosina cloridrato che molto prosaicamente mi farà rivivere il gusto di certe pisciate di ragazzo quando facevo a gara lungo l’argine con Roberto e Davide, misurando a passi veloci il futuro che ci aspettava Dopo, le compresse per provare a chiudere gli occhi senza portarsi dietro queste giornate che gonfiano l’anima - e se anche saranno cinque ore, cristo, che siano in un altro mondo senza sogni spezzati sudori ghiacciati tremiti improvvisi - La bianca, poi la gialla e quella che sembra un ingranaggio del Lego. E quelle che ancora verranno a ricordar

Niente da dire

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Giorni così. Che le parole, a volte, sono inutili.

Goran

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“Mordete la vita prima che lei vi morda”. (Goran Kuzminac)

I discorsi

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Se parla il Papa ci son sempre diecimila giornalisti a fare elogi “Quanta finezza, che sentimento…” Qualunque cosa dica, anche se non parla affatto, o appena starnuta o dà di tosse. Se invece parla mio zio che ripara biciclette è vento nel vento, ridono i figli e la gente pensa dentro di sé “Ma cosa parla quel patacca che neanche riesce a pagare le cambiali?” Per questo ogni tanto nasce uno che scrive poesie, che crede a quel poveraccio e gli dà la voce Nino Pedretti

Prendere l'onda

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E’ stato più o meno un anno fa. Proprio nel momento in cui pensavo di averla sfangata, tanto da uscire anche dai radar di quelli che dovevano monitorarmi. Endocrinologi, operatori sanitari, tecnici di radiologia, medici pazienti e pazienti che non amano troppo i medici. E’ stato più o meno un anno fa, quando tutto è ricominciato. I sudori improvvisi, le idee che si accatastavano nella testa e uscivano a caso, i momenti che andavano perduti. Una strana Odissea che credevo conclusa, e invece mi ributtava in mare aperto. Dopo, sono cambiate tante cose. Ho scoperto che una faccenda di un centimetro e mezzo può metterti a soqquadro la vita, ho capito che era meglio sbarazzarsene. Anzi, me l’hanno fatto capire con espressioni preoccupatissime. Ho attraversato una tempesta senza quasi rendermene conto, viaggiando in scooter ogni sera senza sapere che restavo presente a me stesso per qualche tipo di volontà soprannaturale. O semplicemente per culo. Dopo, ho preso a divorare la vita.

Progressi

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Sembra proprio che, giunto a metà della mia vita, io non abbia fatto nessun progresso, a meno che non sia da considerarsi un progresso la rassegnazione. C’è il momento erotico del risveglio, che è come nascere. C’è la luce o la pioggia, un simbolo immediato grazie al quale si ritorna al mondo visibile, forse al mondo adulto. C’è l’euforia, la sensazione che la vita non sia niente di più di ciò che appare, luce e acqua e alberi e persone piacevoli che rischiano di andare in mille pezzi per colpa di un collo, di una mano, di un’oscenità scritta sulla porta del gabinetto. C’è sempre, da qualche parte, questo accenno di aberrante carnalità (…) Non riuscirei mai a lavarmi via di dosso l’oscenità. ( John Cheever, Diari ) Nell'immagine: Nighthawks, Edward Hopper

I tre (piccoli) leoni

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Come ogni anno, oggi si chiude il periodo dell’anno dei “tre piccoli leoni”. Festeggiamenti. Siamo partiti dal compleanno di Anna, chiudiamo con quello di Giuliano. In mezzo il mio, che ho sempre meno voglia di festeggiare. 29 luglio, 5 e 19 agosto. Come ogni anno. La differenza è che voi avete smesso di contare già da tempo. Ma io vado avanti col vecchio rito, perché mi serve a tenere acceso quel canale. Memoria, ricordi, dettagli minimi. Il mangiadischi di pà nella Giulietta Spider, con tutta la mia Inconsapevole formazione musicale. La fragilità di mamma, che cerco da una vita di non far diventare la mia. Le rime sparse di un uomo disincantato e ironico. I rimpianti di una madre che ha fatto al meglio il suo lavoro. Un ribelle in gabbia, un’eroina silenziosa. Il cuore di Giuliano. Il talento mai coltivato di Anna. State qui ancora un poco, che finiamo la festa anche questa volta.

Ciao e grazie

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Io ti volevo solo dire che avevo sedici anni ed eri tra quelli che mi hanno rivoltato la vita. Così, soltanto un grazie. "... ti dico la disperazione di chi non trova l’occasione per consumare un giorno da leone. Di chi trascina la sua vita in una mediocrità infinita con quattro soldi stretti tra le dita Io ti racconto la pazzia che si compra in chiesa o in drogheria un po’ di vino un po’ di religione" (Claudio Lolli)

Tizio, Caio o Sempronio

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MA PORCA TROIA Fateci caso. Siamo un popolo di Conmissari tecnici, ma la nostra Nazionale colleziona pesci in faccia. Colpa di Tizio, Caio o Sempronio, ovvio. Siamo un popolo onesto, ma l'indice di evasione fiscale è ormai incalcolabile. Colpa di Tizio, Caio o Sempronio che non controllano, mentre noi saremmo inflessibili anche se paghiamo l'idraulico in nero per risparmiare l'Iva. Siamo un popolo che ne sa un casino di vaccini e cure oncologiche, anche se in realtà non riusciamo neanche a leggere una semplice ricetta. Colpa di Tizio, Caio o Sempronio che scrivono malissimo. Siamo un popolo di giornalisti, perché quei "giornalai" che imbrattano i giornali sono lì grazie alle spinte di Tizio, Caio o Sempronio, anche se per noi il congiuntivo è un fastidioso problema agli occhi. Siamo pure un popolo di politici illuminati, mica come Tizio, Caio o Sempronio, che non sanno governare. Siamo un popolo specializzato in sicurezza, che con noi l'autocisterna car

Mio padre

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Mio padre che mi ha svergognato, che ha perso tutte le battaglie, mio padre che era bugiardo, mio padre che bestemmiava i santi e poi si metteva in ginocchio davanti le madonnine, mio padre che era bello e si guardava nello specchio, mio padre che era povero, che era ambizioso, che cantava, mio padre che non mi ha insegnato nulla, mio padre che tutti lo fregavano, mio padre che non sapeva il latino e poco anche l’italiano, che dall’America è tornato con un penny e tre parole d’inglese, mio padre che voleva "commendatore" scritto sopra la busta, mio padre fra i padri il più sgangherato ha scritto dentro di me tutte le mie poesie. (Nino Pedretti) Dedicata a pa, che l'italiano lo conosceva bene...

Best Wishes

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“E come ti senti, adesso?” “Non so. Se ti dico che questi cinquantotto non li sento addosso?” “Perché dovresti?” “Perché ci sono. Ma davvero, ricordo tutto di quando ne avevo venti. Anche i dettagli”. “Non perdi colpi, vedi? La memoria c’è ancora…” “Quella sì. Ci ho costruito tanto di quello che sono, su quella. Dovesse degenerare, impazzirei…” “Pensieri migliori, no?” “Tipo essere qui, adesso?” “Sì, tipo che è il tuo compleanno, e devi festeggiare” “Festeggiamo?” “Io direi che ci vuole un brindisi” “E lo spumante? I calici?” “Tutto qui” “Accidenti.. la borsa di Mary Poppins…” “Non c’è l’attaccapanni…” “Non servirebbe. Rifammi la domanda…” “La domanda?” “Quella di prima…” “Su come stai?” “Quella” “Come ti senti, adesso?” “Mi sento in cima al mondo. Devo stare attento però” “A cosa?” “Ad alta quota, l’ossigeno è rarefatto” “Dà alla testa, l’altitudine…” “Ho voglia di cose che diano alla testa, adesso” “Di precipitare?” “Sì. Precipitiamo?” “Proprio perch

Per mare

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E’ che mi manca l’aria. E’ che mi manca un’onda quella che viene improvvisa che ti avvolge ti travolge ti lava via le fatiche e le ferite ti racconta le sue storie di mare, che allora non vorresti più partire per restare lì ad ascoltarle. Quella che ti sovrasta impetuosa e poi si stende ai tuoi piedi improvvisamente docile perché così funziona quando si è simili e mai uguali a sé stessi. E’ che mi manca l’aria e questo tempo corre via senza risposte. MT

Mario

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Coltivare la memoria. Non la metteva giù in questo modo, Mario -mio nonno- ma in un modo o nell’altro è stato il primo ad insegnarmi come funziona la faccenda “Tieni a mente le cose. Tutte. Partendo da quelle che ti sembrano piccole e insignificanti. Un giorno risaliranno alla mente e ti indicheranno la strada” Così non ho mai smesso di ricordare così mi alleno ogni giorno a non dimenticare E non dimentico quella ferita chi l’ha aperta chi non ha mai nemmeno tentato di curarla chi l’ha rimossa per colpa o forse perché non ha mai avuto un Mario che gli dicesse di tenere a mente le cose. MT

I'm a loser

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Ci sono anche giorni così. Che sbatti contro il muro della realtà, e ti fai male. Giorni devastanti. In cui capisci che non possono essere i sentimenti, a guidare azioni e prospettive. Non hai ragione, se provi a farti guidare da quello che hai dentro. Ha ragione chi crede, chi è convinto di provare sentimenti, e senza farsi uno straccio di domanda su sé e su chi ha intorno ci costruisce deciso il suo cammino. E quello degli altri. Niente dubbi. I dubbi sono un lusso inammissibile. Ha ragione chi pensa così, chi vive così, chi prevarica così. Perché avrà sempre quello che vuole. Passando sopra. C’è un angolo per i perdenti. Quelli che regalano emozioni, e a un certo punto capiscono che le emozioni non bastano. Quelli che si danno senza riserve, e alla fine restano stesi a terra. Nudi, indifesi, battuti. Talmente spiazzati dalla vita da non sapere nemmeno che direzione prendere. Bloccati così, a guardare quelli che passano sopra, senza rispetto, senza passione. A guardare

Gli alieni

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Puoi pure non crederci ma c’è della gente che attraversa la vita con molto poco attrito o angoscia. Vestono bene, mangiano bene, dormono bene. Sono soddisfatti della loro vita familiare. Hanno momenti di dolore ma tutto sommato nessuno li disturba e spesso stanno decisamente bene. E quando muoiono è una morte facile, solitamente nel sonno. Puoi pure non crederci ma la gente così esiste. Anche se io non sono uno di loro. eh no, io non sono uno di loro. non ci vado nemmeno vicino a essere uno di loro però loro sono lì e io sono qui. Charles Bukowski

Definitivo

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"Tu sei un uomo profondissimo. Che si lascia scavare da tutto , con delle domande pesanti come macigni, con un bisogno di pace talmente grande che la cerchi anche sotto i sassi. E non la trovi. O quando pensi di trovarla non ti basta mai, non ti basta più perché tutto ti porta più in là. La tua storia ti porta a metterti sempre in discussione e a sentirti in colpa quando fai qualcosa che riguarda te Hai bisogno di essere tenuto. Gestito. Davvero educato. Ma lasciato libero allo stesso tempo E hai bisogno di qualcuno che parli come te. Perché solo così forse rallenti questa incessante ricerca di tutto".

Il paese dentro la città

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Cirenaica, ancora. Qualcosa di diverso. Un villaggio piantato lì, in mezzo alla città. Con i suoi confini, che per me restano indelebili. Da una parte e dall’altra di via Libia. Il passaggio a livello della Veneta da una parte, il ponte sulla ferrovia grande dall’altra, che di là sfiora il vecchio campo Savena e ti butta dritto in piazza Mickiewicz, spalancandoti davanti la zona della Fiera. Poi, certo, ci sono le vie di fuga. Bentivogli, per saltare il passaggio a livello col cavalcavia; Paolo Fabbri come un’uscita secondaria; Barontini, con le sue storie di solitudine e sonni provvisori. Cirenaica, ogni volta. Un mondo altro, con i suoi ritmi lenti, la sua gente invecchiata, quella venuta da fuori a creare un melting pot di razze, umori, espressioni della parola e del viso. Uomini e donne che non si conoscono e neppure si sfiorano, altrove. Che qui fanno comunità, che lo vogliano o no. Perché ogni volta che valicano quei confini, perdono identità e si smarriscono nel mon

La canzone dei vecchi amanti

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Certo ci fu qualche tempesta, Vent'anni è amare alla follia; Mille volte dicesti basta, Mille volte me ne andai via. Ma ogni cosa si ricorda In questa stanza senza culla: I lampi dei vecchi contrasti… Non c'era più una cosa giusta, Avevi perso il tuo calore, E io la febbre di conquista. Oh, mio amore, Mio dolce, mio meraviglioso amore, Dall'alba chiara finché il giorno muore, Io t'amo ancora sai, ti amo. So tutto delle tue magie E tu della mia intimità. Sapevo delle tue bugie E tu delle mie tristi viltà. So che hai avuto degli amanti, Bisogna pur tirare avanti, Bisogna pur che il corpo esulti. Ma c'è voluto tanto cuore Per riuscirci ad invecchiare Senza mai diventare adulti. Oh, mio amore, Mio dolce, mio meraviglioso amore, Dall'alba chiara finché il giorno muore Io t'amo ancora, sai, ti amo. E più ci fanno guardia d'onore, Più gli anni angosciano la via. Ma c'è forse un male peggiore Che amarsi con monotonia? O

Salutissimi!

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…e poi spengo, mi ha stufato, la televisione, non trovo mai, sono sempre quelle cose, facciamo un bell’applauso, e tutti che battono le mani, da fare che? e allora esco, prendo su, in macchina, e faccio un giro, no lontano, vado così, purchessia, poi mi fermo e mi mando una cartolina, non mi scrive mai nessuno a me, che invece a me piace la mattina trovare un po’ di posta, e allora mi scrivo, io, da Verrucchio, da Pietracuta, da Montebello, da dove sono, prendo una cartolina, saluti, e sotto uno scarabocchio, però cambio tutte le volte, perché dopo, se no, sempre le stesse parole, dev’essere sempre una cosa nuova, tanti saluti, saluti e baci, salutissimi, saluti cari, un pensiero, un ricordo, arrivederci presto, ma ce n’è tante, di frasi, per cambiare, che i miei dicono: ma chi è questo qui? niente, sono amici, e così mi arrivano queste cartoline, che le tengo anche a conto, le più belle, o se no delle volte faccio qualche telefonata, chiamo i numeri che ci sono nelle prime pagine d

So easy

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Tu adesso mi vedi così una specie di gigante quasi sempre fuori tempo ma comunque tanto più grande di tutti i tuoi sogni messi insieme Invece è tutto molto più semplice -roba che se vuoi te la spiego in un amen - Sono soltanto un uomo come tanti che cerca la rotta senza più ritrovarsi che ha bisogno di una stella per continuare il cammino o per addormentarsi sereno (mt)

Molte cose sull'amore

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Della stanchezza. Della difficoltà di essere semplici. Delle infrastrutture dell'anima. Delle maschere da indossare. Dei ritratti di famiglia tranquillizzanti. Della quiete rassicurante. Delle lacrime da spendere. Dell'immensità di un sentimento. Delle parole spese. Delle parole trattenute. Della fatica. Di come a volte sia complicato prendere la strada più naturale. Di tutte le stelle che ci guidano Di come non sappiamo più farci guidare. Massimo, come sapeva dirlo lui.