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Visualizzazione dei post da aprile, 2010

Lo spirito del Barone

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di Marco Tarozzi E' paradossale che tutto questo succeda adesso. Che una festa (non una qualunque: quella del mito assoluto, del campione che ha dato vita allo “spirito dell’Aquila”) sia andata in scena di questi tempi, di musi lunghi e di incertezza sul futuro. Eppure succede, ed è giusto così. In casa Fortitudo, da tempo, si guarda una partita pensando a tutto quello che le gira intorno, e restare concentrati è un’impresa (per questo, Finelli e la sua truppa meritano una standing ovation a prescindere, per come stanno cercando di isolarsi dal "tutto intorno" che incombe). Ma stavolta, dopo la sirena, è arrivato il tempo degli applausi. Per il “Barone”, per il leggendario Gary Schull , la cui canotta numero 13 è diventata “intoccabile”, davanti agli occhi della moglie Debbie e del figlio Garrett Walter, che hanno attraversato apposta l'oceano per esserci. E a quelli di tanti che ne hanno condiviso i giorni magici di un altro basket. Lino Bruni , che tanto si è speso

La sera che partì mio padre

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La sera che partì mio padre noi s'era alla finestra a guardare; guardare per vederlo andare neanche tanto lontano, e non muovere neanche una mano La sera che partì mio padre non c'erano canzoni da ascoltare perché la radio continuava a parlare e mio padre andava per non tornare più La sera che partì soldato gli dissero di non sparare che era solo roba di leva militare bastava soltanto dire: "altolà!" La sera che arrivò mia madre che lo vide bianco senza più respirare aveva in mano il telegramma: "medaglia d'oro per l'altolà" La sera che partirò anche io io spero solo che sia Natale perché a Natale stanno tutti a casa a mangiare, bere, ascoltarsi, parlare La sera che me ne andrò via diranno che me ne dovevo andare diranno che non vado poi a star male ma io so già che non si sta così Enzo Jannacci

Vitto, l'uomo che sussurra alle moto

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Riparte la stagione del Mondiale MotoGP. Vigilia di previsioni, supposizioni, celebrazioni. Mi piace l'idea di annotarmi l'appuntamento raccontando di qualcuno che, dietro le quinte, ha fatto un cambiamento epocale. Da collaudatore a team manager. Mica in un team satellite. Alla Ducati. Dove ci sono attese, speranze, anche pressioni. Praticamente, tirato giù dalla moto. Se ce la faranno, con uno come Vittoriano Guareschi . Lui va dritto per la sua strada, si porta anche dietro scarpe da running e bici sui circuiti, "perché non hanno un metro in piano, sai che allenamento..." Uno sincero, genuino. Uno che sorride sempre. Spero che inizi una stagione felice anche per lui. Ecco quel che mi ha raccontato qualche giorno fa, quando l'ho intervistato per il quotidiano in cui lavoro. L'UOMO CHE SUSSURRA ALLE MOTO di Marco Tarozzi Vittoriano Guareschi, da collaudatore di punta a team manager Ducati in MotoGP. Un bel cambio di prospettive. "L’ho presa con molta se

I baccelloni, gli ultracorpi, gli ectoplasmi

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... No, è brutto concludere così, ma vedere gente non serve a nulla e anzi è una perdita di tempo. E poi mi sono accorto che andando in centro trovi sì qualche conoscenza, ma ti accorgi subito che la tua conoscenza è un fatto puramente ottico. Non trovi le persone, ma soltanto la loro immagine, il loro spettro, trovi i baccelloni, gli ultracorpi, gli ectoplasmi. Nei primi mesi dal loro arrivo in città forse no, forse resistono e hanno ancora una consistenza fisica, ma basta un mezzo anno perché si vuotino dentro, perdano linfa e sangue, diventino gusci. Scivolano sul marciapiede rapidi e senza rumore, si fermano appena al saluto, con un sorriso scialbo (e anche all'esterno, se guardi bene, sono già un poco diversi, cioè impinguati e sbiancati). Dicono: "Scusa ho premura, ho una commissione, scappo" e subito scappano, davvero riscivolando taciti sul marciapiede. Al massimo arriveranno a dirti, stringendoti la mano perché tu gliela porgi, proprio per sentire se ci sono in c