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Visualizzazione dei post da marzo, 2010

Postelettorale (post elettorale?)

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Martedì sera, sulla trasversale di pianura. Sotto un acquazzone di primavera. Nuvole nere e squarci di sole lontano, verso Modena. Radio accesa nella giornata dei bilanci. Uno incolpa l'altro per non guardarsi dentro. L'altro reagisce attaccando, urlando, sfanculando secondo copione. Quello ha vinto, questo ha vinto, loro hanno vinto. Hanno vinto tutti. Finché vivono in questo loro mondo altro, vincono. Il mondo vero è un'altra cosa. Si sgretola, stesso destino delle idee, che non ci sono più. Il cielo si spalanca, perché la primavera il suo mestiere lo conosce. Esce l'arcobaleno più grande che abbia mai visto. Completo, da qui a laggiù, nitidissimo anche nelle divisioni dei colori, che non hanno niente a che fare con quelle divisioni là. Accosto. Spengo la radio. Sto in silenzio e ascolto il silenzio, finalmente. E guardo. Se mai fosse un segnale, beh, grazie.

Un oscar per Drugo

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... and the Oscar goes to Jeff Bridges L'ultimo spettacolo, 1971, di Peter Bogdanovich Città amara, 1972, di John Huston Una calibro 20 per lo specialista, 1974, Michael Cimino Il gigante della strada, 1976, di Bob Rafelson I cancelli del cielo, 1982, di Michael Cimino Starman, 1984, di John Carpenter Il mattino dopo, 1986, di Sidney Lumet Ci penseremo domani, 1989, di Alan Pakula I favolosi Baker, 1989, di Steven Kloves La leggenda del re pescatore, 1991, di Terry Gilliam Fearless, 1993, di Peter Weir Il grande Lebowski, 1998, di Joel ed Ethan Coen Inganni pericolosi, 1999, di Matthew Warchus Seabiscuit, 2003, di Gary Ross Crazy Heart, 2009, di Scott Cooper Insomma, era ora. Complimenti, Drugo.