Postelettorale (post elettorale?)


Martedì sera, sulla trasversale di pianura. Sotto un acquazzone di primavera. Nuvole nere e squarci di sole lontano, verso Modena. Radio accesa nella giornata dei bilanci. Uno incolpa l'altro per non guardarsi dentro. L'altro reagisce attaccando, urlando, sfanculando secondo copione. Quello ha vinto, questo ha vinto, loro hanno vinto. Hanno vinto tutti. Finché vivono in questo loro mondo altro, vincono. Il mondo vero è un'altra cosa. Si sgretola, stesso destino delle idee, che non ci sono più.

Il cielo si spalanca, perché la primavera il suo mestiere lo conosce. Esce l'arcobaleno più grande che abbia mai visto. Completo, da qui a laggiù, nitidissimo anche nelle divisioni dei colori, che non hanno niente a che fare con quelle divisioni là.

Accosto. Spengo la radio.

Sto in silenzio e ascolto il silenzio, finalmente. E guardo.

Se mai fosse un segnale, beh, grazie.

Commenti

Marius ha detto…
Grande Marco, grande...
Anonimo ha detto…
"... la primavera il suo mestiere lo conosce". Purtroppo in tanti non conoscono il proprio.
Grande Marco!
FabP

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