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Visualizzazione dei post da giugno, 2010

E se non puoi la vita che desideri

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E se non puoi la vita che desideri cerca almeno questo per quanto sta in te: non sciuparla nel troppo commercio con la gente con troppe parole in un viavai frenetico. Non sciuparla portandola in giro in balia del quotidiano gioco balordo degli incontri e degli inviti, fino a farne una stucchevole estranea. Konstantinos Kafavis

Bonatti, ottant'anni a testa alta

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Walter Bonatti ha ottant’anni. La sua vita è stata un viaggio avventuroso fatto di coerenza, di scelte a schiena dritta, guardando in faccia chi spesso è stato costretto ad abbassare lo sguardo, incontrandolo. Walter Bonatti è un italiano atipico, ed è l’italiano che ognuno dovrebbe essere. Ragazzo ai tempi dolorosi della guerra, ha colorato i suoi sogni sulla sponda del Po, guardando al fiume come fosse l’oceano. E guardando oltre, sempre. Per quindici anni ha scritto pagine leggendarie dell’alpinismo. E nel dramma si è fortificato. Nel 1954, a ventiquattro anni non ancora compiuti, fu scelto per la grande corsa italiana alla vetta del K2 da Ardito Desio. E in quella che è passata alla storia come la più grande impresa alpinistica della nostra storia, visse una delle esperienze più drammatiche. Fu lui, insieme allo sherpa Mahdi, a mettere le fondamenta del “grande trionfo italiano”; insieme rischiarono la vita in un drammatico bivacco oltre quota ottomila. Senza ossigeno, senza ripa

Fado del dilettante

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C’è odor di caldarroste Le caldarroste dov’è che sono Odor di caldarroste Le caldarroste qui non ci sono Ma son le cose nascoste che si preparano come un tuono Son le cose nascoste Hanno il profumo del tempo buono. Me l’ha ordinato il medico Un fado ad ogni cambio di stagione Me l’ha ordinato il medico Un fado ad ogni cambio di esperienza È un rimedio omeopatico contro la nostalgia È un farmaco simpatico anche se può causare dipendenza. Io sono nato a Genova Funicolari ascensori e creuze Io sono nato a Genova Città viva di troppe attese Non sono di Lisbona, non è Coimbra il mio paese Nemmeno più sugli autobus Mi sento l’animo portoghese. Genova città ripida Buone gambe per camminare Flipper messo in bilico Dove rotola un temporale Città da cantautori Per i ciclisti è micidiale Se pisci sulle alture Mezzo minuto e si inquina il mare. Mio fado da dilettante Un’altra strofa e poi metto punto Ma c’è un’iride claudicante Caduta dentro una macchia d’unto E allora cantami l’amore finché c’è c

happy birthday

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Mio figlio ha due anni. Ho un elenco di regali pronto per lui. Un paese dove un ministro dice che tiferebbe per chiunque, piuttosto che per il paese che lo ha fatto ministro. La gente intorno che tifa, parte giusta o sbagliata che sia. Tifa, tifa e semplicemente tifa. Una tipa che guarda una foto di Garibaldi e dice “è un pastore”. Beh sì, magari con quel poncho ci assomiglia, magari... La gente che ride, e fa il tifo per la tipa, e Garibaldi chi? Uno che dice che qui non ci sono mai vigili quando serve, e che cazzo solo quando io mi fermo un attimo in doppia fila per prendere un caffè, e che cazzo è un attimo... Un notiziario tv che mette in fila nell'ordine: madre che butta neonato dalla finestra, approfondimento (40 secondi) sui problemi della depressione postparto, figlio che accoppa il padre per una lite, servizio sul titolo mondiale di miss bikini, e a proposito di mare quali sono i posti più trendy per le vostre vacanze? Una marea nera che si allarga. Così lontano che da qui