Jack (e Alberto) ad alta voce


Poeta rivoluzionario, editore, pittore. In prima fila da una vita per dar voce a chi non ha voce. Ascoltando, proponendo, diffondendo. E traducendo parole di speranza e di rivolta. Da otto lingue: italiano e russo, albanese e greco, tedesco e spagnolo, creolo e francese. Un americano del Bronx che San Francisco, anima colorata della West Coast, due anni fa ha festeggiato come Poeta Laureato, dopo decenni di attività, artistica e politica, e fiumi di inchiostro, dopo un centinaio di libri e lunghi, potentissimi Arcani. Un artista che ha attraversato più epoche. Amico di Ferlinghetti&Ginsberg, anima di una controcultura più estrema (e meno borghese, tiene a precisare) della loro.

Jack Hirschman è a Bologna. Domani, lunedì 26 maggio, alle sei di sera alla Scuderia di piazza Verdi. Porta versi di libertà, idee che non hanno cambiato il mondo ma hanno conquistato molti cuori e molte coscienze.

Due motivi per esserci: naturalmente lui, che racconta con semplicità la sua umana leggenda. Da seguire con leggerezza, quasi dimenticando che non è cosa da tutti i giorni. E Alberto Masala, una delle voci più forti e intense della nostra poesia, ad introdurlo. Si sono tradotti a vicenda, con le chiavi speciali che i poeti usano per aprire le porte del loro mondo, e per aprirlo a chi sta ad ascoltarli. E ascoltarli è ricchezza.

Commenti

Anonimo ha detto…
e noi ci saremo...
Fabio

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