Grazie, amico Walter
Giornata nera, giornata in salita. Il destino ti mescola le carte dalla sera alla mattina. Questa mano è pessima. Anche per questo ho voglia di buttare giù qualche riga, aspettando notizie che vorrei a modo mio. Non sempre va così, stavolta ci conto. E ho voglia di ripensare a ventiquattro ore fa, a un amico che è salito da Pesaro a Bologna per festeggiare con me la nascita del "suo" libro.
Sembra pubblicità per me stesso, come diceva Norman Mailer. Non lo è. E' vero, è uscito il libro su Walter Magnifico che avevo in testa da otto anni, e già praticamente pronto da sei. Doveva essere pubblicato nel 2002, saltò per problemi editoriali. Meglio così, nel tempo ho trovato le persone giuste e una casa editrice che è preziosa, una "bottega dell'arte" dove puoi ancora trovare sensiblità e competenza.
Non so se l'ho raccontata come si deve, ma la storia di Walter è unica. Una vita da campione tranquillo, guadagnando spazio col talento, senza sgomitare, senza mai alzare la voce. Campione di campo, di vita, di correttezza.
Non so se andrà come spero, ma vorrei che questa vita da campione la leggessero soprattutto i ragazzi. Per capire che lo sport è questo: niente scorciatoie, tanto sacrificio, infinita passione. Che si può andar via di casa ancora giovani, inseguendo un sogno, senza dover per forza rinunciare alle radici, agli insegnamenti di chi ti ha indicato la strada.
Non so se l'ho raccontata come si deve, ma la storia di Walter è unica. Una vita da campione tranquillo, guadagnando spazio col talento, senza sgomitare, senza mai alzare la voce. Campione di campo, di vita, di correttezza.
Non so se andrà come spero, ma vorrei che questa vita da campione la leggessero soprattutto i ragazzi. Per capire che lo sport è questo: niente scorciatoie, tanto sacrificio, infinita passione. Che si può andar via di casa ancora giovani, inseguendo un sogno, senza dover per forza rinunciare alle radici, agli insegnamenti di chi ti ha indicato la strada.
Sembra una storia d'altri tempi, vista dall'angolazione di questi tempi.
Vorrei che fossero tutte così, le vite dei campioni.
Ne parlo perché è una nascita bella, pulita, niente di più.
Grazie a Walter che mi ha permesso di raccontarla. Questo lavoro ha cementato un'amicizia.
Grazie a Roberto, Paolo, Francesco, Valentina, a tutta la splendida famiglia di Minerva Edizioni.
Una bella favola in una giornata difficile.
Prego perché dia forza a chi adesso ha bisogno di forza
Commenti
Grazie amico Walter sembra uno spot per Veltroni. Per la par condicio dovresti aggiungere prego amico Silvio. Cosa ne penserà il tuo amico Beppe Grillo
Bussolari, primi anni del terzo millennio, invita Walter al Playground dei Giardini Margherita (del quale Bussolari è uno degli organizzatori) per ricevere un premio. Walter (Magnifico) dà buca e non si presenta la sera della finale. Ma la targa (credo fosse il 2002) non va sprecata. Colpo di genio di Simone Motola (uno degli altri organizzatori) che, microfono alla mano, e fingendosi pure commosso, consegna la targa (c'era solo il nome) all'uomo che da vent'anni fa tanto per il basket. Walter Magnifico? No, Walter Bussolari. E il bello è che la targa è stata fatta fare proprio da Bussolari. Ma lo stesso Bussolari, quando la riceve, non si rende conto del trucchetto e piange commosso. Bisognerebbe aggiungerlo al libro Semplicemente Magnifico. E'troppo bello.
Quando pensi di scrivere un libro su Pozzecco?
Taroz
Non è bello. Mai pensato a un libro su me?
Da comprare subito. Bravo Magnifico e bravo Tarozzi che ha tenuto duro sei anni per vedere alla fine questo capolavoro
Più celere, per favore.
Nemmeno il Domani ha così tanti lettori.
Perché non farlo?
Bravo, continua così
Su Travaglio, già che mi ci tirate: penso sia uno che dice cose vere, che si documenta. Ma non condivido la sua certezza che il bene sia tutto da una parte e il male tutto dall'altro. In quanto a moralismo, però, col passare degli anni sto diventando anche peggio...