Se vince Pepito Sbazzeguti...
Ma sì, Pepito Sbazzeguti sarebbe anche un nome che fa
sorridere, rimanda a storie guareschiane, all’immagine di Peppone che sbianca
scoprendo di aver vinto la lotteria, a quella di Don Camillo che scopre l’anagramma
e l’imbarazzo del compagno tutto d’un pezzo, che vuole tenere per sé la vincita
milionaria e non sa che dire ai compagni.
Ma sì, è successo altre volte che alle prime votazioni uscissero nomi
strampalati dalle urne. Fermo restando che Dino Zoff prenderebbe l’impegno in
modo molto più serio di chi dovrebbe farlo per mestiere.
Però provo un senso di fastidio. Da questi due anni di nebbia, di panico, di
isolamento, di fatica anche psicologica, di morte, di paura dl futuro, di
parole nel vento, nessuno “è uscito migliore”, come assicuravano i cori sui
balconi dei primi tempi. In giro per le strade c’è gente che tira avanti a
fatica, che è rimasta ferma con progetti e mestieri, che vive nell’incertezza
del domani. Ci sono “nuovi poveri” che fanno anche più fatica di chi povero lo è
per abitudine. Proprio perché non ce l’hanno, questa abitudine al niente.
Proprio perché si vergognano a farsi vedere in fila per un piatto di pasta alla
mensa popolare. Certo, ci sono anche i “nuovi ricchi”, quelli che hanno capito
subito da che parte tira il vento, che si fanno pochi scrupoli, che ti spiegano
che il lavoro va preso così, a spanne e senza sicurezze, perché il progresso
alla fine è proprio questo.
Penso alla cialtronaggine di chi al Quirinale si diverte come un bimbo a
scherzarci su, e quando nell’aula risuona la sua “trovata” magari vorrebbe
urlare “ehi, guardate qua, sono io il genio!”. Penso a questa gente che forse a
scuola metteva il cuscino che fa le scorregge sulla sedia del prof, o passava
le serate al bar a fare gare di rutti. Penso che lì dentro c’è troppa gente che
vive sul pianeta Papalla, e di questo mondo che suda e si arrabatta se ne fotte
beatamente.
Lo so che “sono giochi di palazzo, è la politica”. Lo so che avremo un
Presidente, alla fine. Lo so che uscirne migliori è uno slogan buono per
ingannare il tempo, quando non si hanno problemi nella vita.
Faccio il tifo per Pepito Sbazzeguti. O almeno per Dino Zoff.
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