Nuove tendenze

 


Non leggete i poeti da social,
anche se vanno per la maggiore.
Non fanno che parlare
al cuore delle donne,
ma non per farlo vivere, no,
solo per fare i piacioni,
i cascamorti avrebbe detto mio nonno.
Non fanno che dare cattivi consigli,
su come isolarsi dal mondo
e sentirsi diversi e speciali,
e nella rete si impigliano proprio
tutti quelli che hanno da vivere
le storie più banali.
Ce n’è uno, addirittura,
che scrive sei o sette poesie al giorno,
copiando e incollando fremiti,
ha rubato il soprannome a un Artista vero
e una volta ha scritto pure “questo amore
è tanta, tanta roba”, cristoddìo…

Ma se li metti davanti a un bicchiere,
a un marciapiede, a una vecchia credenza,
non sanno che scrivere, si spengono;
se gli racconti un tramonto per quello che è
non ci trovano sponda
per piacere e piacersi, allora restano
senza frasi ad effetto.
Se gli mostri mani che hanno scavato,
occhi che hanno pianto di niente,
anime che si sono spente in un letto sfatto
tra gli odori forti di un ospedale,
se gli mostri la vita normale
non sanno che cosa inventare.

Non leggete, almeno non troppo,
i poeti da social. Spesso si credono
anche belli come il sole, e invece
i poeti veri sono belli nell’anima.
Beh, qualcuno anche fuori,
ma per fortuna ha l’abitudine
di non farsi notare troppo.

(mt)


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