Acido Lattico a Melbooks


Domani a Bologna sbarca "Acido Lattico". Ore 18, libreria Melbook di via Rizzoli. Pubblicità non per me stesso (vero, sono in pista con Saverio Fattori, l'autore, e Mario Lega, ma non è motivo di interesse), quanto per il romanzo di Saverio, e per la sua vena intensa e innovativa. E' un "noir" sull'atletica, e dunque chi vive, ama, in qualche modo sfiora le cose d'atletica dovrebbe esserci. Ma sarebbe riduttivo "fare casta": è una storia avvincente (vincente), scritta da uno che le storie le sa tenere per mano. Da leggere tutti, anche chi sta alla larga da piste e pedane.

Commenti

Anonimo ha detto…
Acido Lattico, Melbooks e intanto non rispondi mai né a Drugo né a Jackson Browne: che amarezza...
marco tarozzi ha detto…
Niente, è che sto finendo quel famoso libro di cui sai. E a Drugo ho risposto, curioso di sapere del Frappo. Intanto: Acido molto bene, Saverio Fattori uno scrittore intenso e solido, Mario Lega, ex primatista italiano del lungo, una scoperta. Gareggiavamo negli stessi anni, è una persona profonda a cui l'atletica ha forse più tolto che dato... bella persona davvero
Anonimo ha detto…
sono rimasto colpito dalle parole di Mario, impossibile e scorretto cercare di riportarle, storpiarle, sintetizzarle. Nemmeno voglio fare classifiche tra le molte presentazioni che ho fatto, sarebbe ingiusto. Qualcosa vorrei dirla.
Bellissima la sua "ammissione" riguardo al fatto che quando salti 8 m in salto in lungo e squotti 300 kg la percezione degli esseri umani- medi muta, cambia perfino il rapporto con gli oggetti di uso comune. Diventi un superman un po' suonato e maldestro, ti riescono meglio le prestazioni massime che le banalità del quotidiano. Vivi un "altrove", stai meglio in stacco e volo che atterrato. E'il teorema di Acido, messo in crisi invece da Stefano Mei con il quale avevo presentato a Forlì. La "leggerezza" con la quale ha vissuto la sua stagione agonistica e spiazzante e, presumo rara. Rarissima.

Mei non segue Pachino e va al mare, anche Lega, ma in Mario sembra una rimozione post trauma.

saverio
marco tarozzi ha detto…
Saverio, hai ragione. La testimonianza di Mario mi è parsa intensa, sincera, anche drammatica. Ancora si commuove quando parla di quello che gli è costata quell'Olimpiade persa, e sono passati quasi trent'anni. E mi è piaciuta molto la sua scelta di compensare, riequilibrare. Cioè, tornare esattamente alla misura a cui era rimasto e a quel punto dire basta, quel che dovevo dimostrare l'ho dimostrato, arrivederci e grazie. Insomma, è stato bello esserci, l'altra sera. Grazie ancora.

Post popolari in questo blog

Bonatti, un grande italiano

Lacedelli, antieroe nella leggenda

Visini, il marciatore che si fermò a Bologna