L'Italia di Prefontaine
Ed ecco, come promesso, la “chicca” sul Prefontaine italiano, E' un regalo personale di Franco Fava, grande collega e prima ancora grande “pioniere” del mezzofondo e della maratona azzurra. Uno di quei “moschettieri” baffuti e dai lunghi capelli di cui parla Saverio Fattori nel suo post, e che sono l'icona del nostro mezzofondo negli anni Settanta. Immagini a cui si sono ispirati i ragazzi dell'atletica della mia generazione.
Dunque, la foto. Doveva finire sul libro “La leggenda del re corridore”, che poi è diventato pura biografia, senza iconografia a parte la copertina. E' rimasta nel mio archivio, ed è una splendida testimonianza del viaggio di Pre in Italia, l'anno prima della tragica fine.
Milano, meeting internazionale all'Arena, 2 luglio 1974. Nella foto, da sinistra, ecco Steve Prefontaine con la canotta “Norditalia”, regalatagli dai ragazzi della mitica Pro Patria di Beppe Mastropasqua. Al centro, canotta Phila, c'è proprio Franco Fava. Sulla destra il leggendario neozelandese Rod Dixon, ovviamente nerovestito. La gara è un 3000, e finisce così: primo Dixon in 7'41”, primato nazionale, 2° Prefontaine in 7'42”6, 3° Fava.
Il 29 maggio 1975, quasi un anno dopo, Pre vincerà la sua ultima corsa, un 5000, sulla pista di Eugene, la “sua” pista, in 13'23”8 davanti a Frank Shorter. Addosso, quella canotta “Norditalia” che gli ricordava evidentemente una trasferta felice. Nella notte, il destino lo porterà via per sempre sulla collina di Skyline Boulevard.
Non ringrazierò mai abbastanza Franco Fava. Negli anni Novanta, quando lavoravamo fianco a fianco per il “Corriere dello Sport” ai grandi appuntamenti dell'atletica a Bologna (solo ricordi, purtroppo...), gli dissi della mia passione per Pre. Se ne ricordò e mi portò dall'Oregon la biografia che Tom Jordan ha dedicato a Pre. Da lì, in fondo, è partita “La leggenda...”
Commenti
saverio
botta di rincoglionimento.
saverio
Quel giorno Fava ebbe una delle sue solite crisi e vinse un tal Malinoski.
Ti dice niente questo nome?
Abu Seba