Irish aspetta sempre la sua bici
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SIGNORE, GUARDAMI, IO SONO IRISH (Riccardo Mannerini) Signore, sono qui, io sono Irish quello che non ha la bicicletta. Tu lo sai che lavoro dai Lancaster e che, a sera, le mie reni non cantano. Mi hai date tante cose belle e il mio cuore le ha viste volentieri: i boschi, le rose, la fratta, i piccoli stagni dei cieli e la notte le labbra di Ester i suoi seni quei suoi impossibili occhi il sonno, il risveglio, il rumore del fiume, l’odore dei legni duri O mio Signore, purtroppo c’è qualcosa che non va! Io che lavoro dai Lancaster dormo e mangio a trenta miglia dalla chiesa di padre Enrico Come posso, o Signore, santificare il tuo giorno? I camion sono fermi, le auto non passano ed io nel tuo giorno sono stanco, Signore. Trenta miglia più trenta sono troppe a piedi ed Irish, tu ricordi Signore, non ha la bicicletta. I passeri, gli scoiattoli, le lepri gioiscono nel tuo giorno, io no Non so più se io sono tuo figlio: in quel giorno non vengo alla tua casa, io non ti onoro; come posso fa...