Consigli pratici

 


Mio babbo
-perché è così che si dice, non mi incantate
con feste del papà e altre diavolerie -
mi diceva sempre di non mettere
troppo tempo in mezzo tra me
e le cose da fare. “Soprattutto”,
aggiungeva, "quelle che ti stanno a cuore”.

E di tempo ne ho perso, so io quanto.
A cercare frasi giuste, a stringere mani
troppo sudate e false, a lavorare
su progetti ridicoli, a credere alle favole,
a cercare Dio nei vicoli ciechi, o nelle case
predisposte ai miracoli.

Mio babbo
adesso mi direbbe di non guardare indietro,
guai, sarebbe altro tempo gettato, e di tempo
ne resta sempre meno.
“Butta uno sguardo avanti e vedi
cosa raccatti sul cammino, come farne tesoro.
E se ti dicono
serve pazienza, niente fretta,
allunga il passo”. Avrebbe ragione,
c’è troppa gente in giro
che vive di sponda, attenta
a non sporcarsi il vestito buono.
Ne ho visti tanti bruciare attimi, sogni,
dimenticare un arcobaleno
o un campo di girasoli nella sera.

Allora faccio così, qualunque cosa succeda
adesso vado là fuori, tiro un bel respiro
e provo a vivere sincero, a costo
di scorticarmi l’anima.
Così poi mio babbo, dovunque sia
- magari solo nella mia testa -
mi sorride contento. Lui si è sempre
accontentato di poco.

(mt)


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