Il sentiero
E così faticosamente mi sto incamminando perché non è mica facile, cosa credete, uno si abitua al colore di un’alba, alla linea dell’orizzonte sopra il mare, agli odori che arrivano dalla porta aperta sul retro del ristorante. Uno si accorge di colpo che tra gli scaffali impolverati ha ancora almeno una trentina di libri da leggere, e almeno cinque da rileggere per portarli con sé - dentro la testa - in questo viaggio misterioso che non prevede valigie. E poi ecco, vorrei riascoltare quel disco dei Beach Boys che mio padre infilava nel mangiadischi arancione mentre mi portava da qualche parte senza fretta, così, per ricordarmi di lui, ancora giovane, più giovane di me adesso. Cos’altro? Qualche vecchia foto di perduti sogni, di perduti amori, e quella dove guardavo lontano coi capelli lunghi e la certezza di poter costruire nuovi sogni. E un posto in Irlanda dove finisce la terra e inizia l’oceano e si sta lì ad aspettare che qualcosa di...