L'ora del riposo



Ma io non combatto più i mulini a vento. Sono troppo stanco per farlo, ho attraversato troppe città, ho camminato il mondo. Adesso cerco il mio porto. E prendo quello che viene, quello che mi è dato. Ho speso tutto me stesso, credo di meritarlo. Un angolo nascosto, senza vento, o meglio con una brezza leggera che non mi porterà da nessuna parte, ma mi darà il gusto di essere lì. Un sorriso, occhi dentro cui leggere, il rumore di un’onda che finalmente è libera.
Io non combatto più i mulini a vento. La scommessa è non invecchiare, essere sempre nuovo e curioso, anche in mezzo a questa pace.


Commenti

Post popolari in questo blog

Bonatti, un grande italiano

Lacedelli, antieroe nella leggenda

Visini, il marciatore che si fermò a Bologna