Maschere




“Come stai?”
“Così. Come ad ogni Carnevale..”
“Cosa c’è che non va, nel Carnevale?”
“Niente. Non lo so. E’ una festa che mi mette tristezza”.
“E’ piena di colori. Di maschere…”
“Appunto”
“Non ti sono sempre piaciuti, i colori?”
“Non tutti. E comunque, odio le maschere”
“Perché non riesci a vederci dentro, vero?”
“Perché azzerano. Livellano. Lo vedi? Tutte la stessa espressione. E non trasmette felicità”
“Se guardi in giro, oggi sono tutti così. E’ il giorno in cui si sta in maschera”.
“Allora è sempre Carnevale. Questo mi mette tristezza”
“Tutti i giorni in maschera?”
“Sì. Tutti i giorni a camminare nell’apparenza. Verso dove, poi? Guarda lì, guarda… li vedi? Dietro la maschera, fingono tutti di essere felici”
“Qualcuno la mette perché non può fare diversamente, credo…”
“Sì. E qualcuno perché togliersela sarebbe troppo impegnativo. Toccherebbe stare di fronte ai propri errori, alle proprie debolezze. Alla vita”
“Tu che predichi, ci sai stare senza maschera?”
“Non lo so. Ci provo. Vorrei che potessero starci tutti”.
“La vita è complicata. A volte lo si vorrebbe e non si può”
“La vita a volte va al contrario. Ecco cosa”
“Oh… non fare così però”
“Sono pensieri miei. Non farci caso”.
“Faccio caso a tutto”
“E hai una risposta al perché non dovrei fare così?”
“No. Credo di no”
“Allora, lasciami odiare questo Carnevale. E tutte queste maschere… Nessuno se ne accorgerà”
“Tranne noi”
“Noi qualcosa siamo, no?”
“Credo di sì”
“Credo di sì. Anche io”

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