Cosa stiamo facendo?
Cosa stiamo facendo? Niente
che non possa essere dimenticato
in un istante, se va bene
magari due.
Dimentichiamo volti
che ci sembravano incancellabili,
momenti unici, gente speciale,
dimentichiamo anche
di aver sognato, proprio ieri
o tanto tempo fa.
Un campo di girasoli al tramonto,
una quiete nel buio, là
dove si può immaginare la città
illuminata e lontana.
Dimentichiamo di avere
questa condanna a tempo
sulla testa, le spalle
eternamente appesantite,
un passo sgangherato.
Ci sentiamo magnifici,
scambiamo la nostra banalità
per qualcosa di eterno, scivoliamo
sugli errori di sempre. Cancellare
è così comodo, così
confortante.
Cosa stiamo facendo? Cosa
abbiamo fatto? Piccoli movimenti
del corpo, del cuore,
che il vento ha già spazzato via.
Traslochiamo altrove
i nostri pensieri.
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