Curiosi come noi
CURIOSI COME NOI
“64
Figurine per le mie ricerche”. Te li ricordi, quegli
album? Passavo pomeriggi a ritagliarli, perché a te non bastava che nei compiti
a casa, alla domanda “Qual è la capitale
della Spagna” rispondessi “Madrid”,
e via andare. E no: trenta righe di approfondimenti, un paio di foto incollate
sul quaderno. Sempre qualcosa di più, quello che tu non avevi avuto e non avevi
potuto mostrare.
Era il tuo modo di viaggiare, con gli occhi nuovi di un
figlio. Tu che avevi visto l’Italia in Topolino in viaggio di nozze, e dopo più
nulla, al massimo il lago di Lugano. Tu che mi avrai raccontato cento volte del
trampolino di Zuel a Cortina, visto probabilmente di sfuggita, per non più di
un’ora. E poi basta: le estati a Pinarella, gli anni dentro casa, con vista
sulla tangenziale e sul cortile dove andavo a perdermi.
Era il tuo modo di chiedere indietro alla vita quello che
non avevi avuto, per dimenticare gli anni al Baraccano, nel collegio delle
suore, quell’istruzione minima che quasi sfregiava la tua intelligenza. E tutto
il resto, compreso quel non amore che ti sei portata dietro per la vita, perché
usava così nei favolosi Sixties: dimenticare, nascondere la polvere sotto il
tappeto.
E’ stata dura anche per me, sai? Un figlio che dai, ammettilo,
preoccupazioni tradizionali non ne dava, ma aveva la fissa di “vivere fuori” e
leggeva troppi scrittori beat: “Dove
andiamo? Non lo so, ma bisogna andare…”. E il bello è che non è cambiato di
una virgola, la pensa ancora così, e manca poco che abbia gli anni tuoi.
Insomma, lo sai: da lontano, ognuno per sé, ci si capiva anche meglio. Solo
quel tuo chiuderti tra quattro mura, alla fine, mi faceva incazzare. E non
capivo: la paura del mondo fuori, la consapevolezza di una vita che avrebbe
potuto essere altro. Il panico dell’esistenza.
Però, grazie per la cosa più bella che mi hai trasmesso:
la curiosità. Quella non viene mai meno, e quella è la tua eredità. La porto
con me ogni volta che cerco un libro fuori catalogo, ogni volta che mi affascina
un angolo che non conoscevo, ogni volta che mi immergo in una storia da
raccontare. Forse anche queste storie che scrivo sono il tuo modo di
trasmettermi qualcosa. Mi piacerebbe fartele leggere. Ma sai, la vita è questo,
un viaggio a termine.
Stammi bene, qui nel mio cuore, Principessa.
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