Parole nel vento


Il suo idolo era (è) Marco Pantani. Allora ascolti ancora una volta la voce del Pirata, Riccardo Riccò, e vada a rileggersi il suo testamento spirituale. L'ultima lettera. Le parole di un uomo che ha pagato davvero, fin troppo. Con la vita, perché la vita ormai gli si era stretta intorno. Prima di andarsene, Marco ha lasciato un messaggio in eredità a quei "ragazzi" che quando era il numero uno pendevano dalle sue labbra. Quelli che lui ha difeso con generosità, esponendosi in prima persona. Quelli che vivevano e vivono in gruppo, mentre lui cercava sempre di uscirne nel bene e nel male, nella corsa e nella vita. Quelli che dopo, a quanto pare, non lo hanno più ascoltato. Perdendo una grande occasione.

"Ma andate a vedere cos’è un ciclista, e quanti uomini vanno in mezzo alla torrida tristezza per cercare di ritornare con i miei sogni di uomo che si infrangono con le droghe … E non sono un falso. Mi sento ferito e tutti i ragazzi che mi credevano devono parlare.
Ciao, Marco"

Commenti

Anonimo ha detto…
Blowing in the wind: Bob Dylan.
Ho vinto qualche cosa?
Anonimo ha detto…
Ma che credibilità può avere uno sport come il ciclismo?
Sarebbe come se il calcio, ogni anno, scoprisse che al posto di Moggi c'è un signor X, seguito dal dottor Y. Scendiamo di sella, una volta per tutte.
E andiamo di corsa come faceva l'indiano Tarozzi. Uno che si metteva in discussione e vinceva. Talvolta perdeva, ma con grande dignità. Come sta insegnando al prode Sgummo
marco tarozzi ha detto…
Mi sa che hai ragione. Purtroppo. Amo tanto questo sport che non riesco a staccarmene. Andare ad "aspettare il Giro" è sempre stato un momento di festa. Solo che adesso aspetto sempre anche la botta, la disillusione. Però credo che la passione di Marco Pantani dovrebbe insegnare. Aveva carisma, difendeva il suo mondo ma indicava anche una strada per uscire dalle contraddizioni. Era un uomo sensibile. Chi l'ha seguito?
Quanto all'indiano. Talvolta perdeva? Beh, mica solo talvolta. Però la corsa gli è rimasta dentro, e gli ha insegnato molto.
Ciao, Austriaco. Buone vacanze
Anonimo ha detto…
Parole nel vento: ancora una volta Tarozzi e il suo blog, magari inconsciamente, hanno fatto centro. Segno che Marco fiuta la notizia, sempre e comunque. Da bravo e scrupoloso giornalista.
Parole al vento, dicevamo. Ti sottopongo un piccolo gioco di parole: dalle carognate alle Caronnate.
Apri qualsiasi giornale, oggi e resti stupefatto. Capisco che Caronna ce l'abbia a morte con Cazzola e possa prendersi gioco di lui. Ma perché farlo con Laganà e Beppe Maniglia? Indegni di candidarsi alla poltrona di sindaco perché l'uno pasticcere e l'altro perché suonatore. Detto che tra suonatore e suonato (nel caso Caronna) il passo è breve perché tanta acredine? I candidati sindaci deve deciderli solo Caronna e il suo Pd? O bastano persone di buona volontà? Che poi siano eletti o meno è un altro discorso, decideranno i bolognesi. Ma che sul pedigree dei candidati debba metter becco Caronna?
La politica è una cosa sporca, dicevano alcuni. No, sono i politici a essere sporchi, ribattevano altri. Caronna e le sue Caronnate sono il segno di una politica e di un politico arrogante e presuntuoso. Se dovessi andare al bar per bere un caffè sceglierei la compagnia di Laganà e Beppe Maniglia tutta la vita. Meglio la compagnia di un pasticcere, che quelle di un pasticcione della politica e delle parole.
Chiosa: se ce l'ha con Cazzola se la prenda con lui. Ma lasci stare Laganà e Maniglia. Forse sarebbe meglio dire, lasci stare la politica...
Ma poi, uno come Caronna, come tanti altri politici, di che cosa camperebbe?
Anonimo ha detto…
Caro Marco, resto basito leggendo le parole di Riccò.
Ha accettato il dialogo con la stampa: ha detto, è vero, di essere innocente. Di avere sofferto. E di non essere sicuro della validità sugli strumenti utilizzati dal Tour per incastrarlo.
Per convincere tutti noi, che in fondo non aspetteremo altro, avrebbe solo dovuto dire poche parole, non più di cinque: Credetemi, non ho preso nulla.
Non l'ha fatto. Il dubbio su di lui resta.
Peccato
Anonimo ha detto…
Riccò, Caronna: verrebbe da bollarli semplicemente come Puffaroli. Teniamoci stretti i personaggi di Marco. Gente vera e, perdonateci la rima, sincera.
Gente che vale la pena di seguire, altro che Caronnate varie e colpi di Riccò
Anonimo ha detto…
Dai Tarocci. Vogliamo sapere cosa ne pensa il saggio Sgummo del 'barbarico' Caronna
Anonimo ha detto…
Tarocci, ma hai chiuso il blog o hai scoperto che i pannolini di Sgummo fanno sudare?
Noi bloggisti e tarozziani vogliamo delle risposte
Anonimo ha detto…
Ma perché vi prendete gioco del mio amico Marco?
Anonimo ha detto…
Sto guardando la diretta di E' Tv. Dovevano parlare Guazzaloca e Feltri. Dopo un'ora non sono ancora riusciti a prendere la parola. Per svegliarli ci vuole un Coffy
Anonimo ha detto…
Oggi è il compleanno di Dan Gay, tra un paio di settimane sarà quello di Tarocci. Chi si fa avanti per gli auguri?
Anonimo ha detto…
Caro Tarozzi, sono Joe, Joe Tacopina. Fratello di latte di Joe Marmellata. Perché te la sei presa tanto con me? Non ti ho fatto nulla. Avrai notizie del mio avvocato. Già, che sbadato, l'avvocato sono io
marco tarozzi ha detto…
Alllora, un po' d'ordine. Sgummo, forse per sua fortuna, non pensa ancora granché della politica e dei suoi protagonisti. Di Caronna posso dire, come si diceva una volta, che è "un politico di professione". Un genere che forse oggi "prende meno", nel bene e nel male, l'immaginario collettivo. Personalmente, vorrei politici più coinvolti nella vita quotidiana, e d'altra parte mi mettono in affanno i proclami gridati e i forcaioli. Non dico che vorrei stare nel mezzo, perché spesso significa non scegliere. Ma amo la gente che fa delle scelte di campo senza sentire il bisogno di vomitare rabbia sul mondo. E credo che ancora la politica serva, ma la vorrei "al servizio", non raggomitolata su sè stessa.
Riccò: lo ripeto, è uno che non ha ascoltato il messaggio-testamento di Pantani. Sarebbe stato un modo di voltare pagina. Non credo sia l'unico.
Beppe Maniglia: ci siamo allenati insieme per anni, quando ero una giovane promessa del mezzofondo bolognese ("Stadio" dixit, 1979). Quando ancora non era tornato all'antico amore per la chitarra, e aveva lo "Zoo Acquario" in piazza San Martino. Ci siamo divertiti. Su di lui avrei parecchi aneddoti divertenti di un periodo ormai dimenticato. Si candida a sindaco? La legge glielo permette, e se si va avanti così prenderà anche più voti di quanto si creda...
Dan Gay III: auguri, "vecchio" italiano d'America. E aggiungerei: fatti sentire ogni tanto
Anonimo ha detto…
Perdona se insisto: cosa significa politico di professione? Che può un Caronna qualsiasi può fare le sue Caronnate?
Mi spiego. Poniamo che Marco Tarozzi si candidi a sindaco. Può essere, un appunto, ragionando come Caronna, che si candidino anche 'giornalisti qualunque'?.
No. La critica, che ci può stare, deve saltare fuori se Tarozzi promette un milione di posti di lavoro o se, in delirio di onnipotenza, propone di relegare in un campo di raccolta tutti gli extracomunitari della città.
Ovvero: se Tarozzi promette a vanvera o promette sciocchezze può e deve essere criticato.
Ma se Tarozzi dice 'mi candido a sindaco', io aspetto. Il programma, le promesse e dopo mi schiero. Non posso fargli una Caronnata solo perché ha lavorato, onestamente e puntualmente come giornalista.
Ma forse ha ragione Laganà che ieri ha mandato una lettera aperta gustosissima, chiusa con questa chiosa: 'Ma Caronna, a parte il segreterio regionale, cosa ha fatto nella vita?'.
Meditate gente, meditate
Anonimo ha detto…
E poi meglio un pasticcere che un pasticcione della politica
Anonimo ha detto…
Ricordo a tutti i blogger tarozziani (ma perché blogger? Non possiamo scrivere gli amici del Tarocci?) che domani è il quarantesimo della morte di Giovannino Guareschi, del quale si celebra anche il centenario. Visto che in questo blog si parla, almeno in questa sezione, di politica, vi ricordo che Guareschi è morto d'infarto a soli 60. Provato dal lager, certo, ma anche da un'Italia e da una classe politica che lo aveva messo ai margini. Eppure, nonostante abbiano cercato di cancellarlo, Giovannino è ancora lì, uno degli scrittori (con buona pace anche di Raboni) più letti al mondo. 'Melanconico tramonto dello scrittore che non era mai sorto', scrisse all'epoca l'Unità. Un giornale che nel tempo ha perso centinaia di migliaia di copie. Giovannino invece no.
Chi è causa del suo mal...
Anonimo ha detto…
Caro Tarocci, vedo con piacere che anche chi frequenta abitualmente La Stumpa è rimasto indignato dalle parole di Caronna usate contro Laganà e Maniglia. Un vero e proprio scandalo che un politico che si professi democratico (ma è poi questa la sua professione? Siamo messi bene...) usi un linguaggio del genere
Anonimo ha detto…
Chi ha corso tanti anni in bicicletta come me può capire quello che ho provato alla notizia della positività di Riccò. E' come se una ferita che con grande pazienza cerchi di rimarginare, si riaprisse puntualmente. Non si fa in tempo ad emozionarsi, a gioire per un'impresa, che poi il grande castello crolla di nuovo. Nulla probabilmente è servito ed evidentemente c'è sempre qualcuno che si sente più furbo degli altri. Peccato per loro che al Tour investano una valangata di Euro per essere all'avanguardia nella ricerca del doping. E i risultati si sono visti: la CERA è stata beccata, e non è certo quella da dare per terra. Andiamo avanti. Bartolino, un innamorato della bici.

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