Natale e poi
Mi arrivano messaggi su messaggi
e foto di famiglie sorridenti
e dicono okay, lo sappiamo
che anno di merda abbiamo passato
ma tutto sarà migliore,
e usano quella parola, “resilienza”,
che vorrei tapparmi in casa
ogni volta che la sento, ma mi insegue,
mi raggiungerebbe anche
nel caveau della banca centrale.
E sono tutti felici e contenti
azzannano panettoni, sputano canditi
attenti a non farsi notare,
hanno vite monotone e ne parlano
per ore e ore e ore con orgoglio
e si arrampicano su mille specchi
per dimostrare tutto quel senso di vuoto,
mentre a me basterebbe
qualche frase, un sorriso,
basterebbero gesti semplici,
un silenzio da riempire, un porto nascosto,
il mare sempre a portata di sguardo,
per regalarmi la festa
che va più in là
miglia e miglia più in là
di qualunque Natale.
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