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Visualizzazione dei post da maggio, 2022

Concerti

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  I biglietti restano. Le facce cambiano. Chissenefrega, no? Quello che c’è dentro, quello che dietro, è ininfluente. Una faccia vale l’altra. La musica copre ogni vibrazione, mescola tutto. Solo tempo che passa, vita che cambia. E tutto diventa meravigliosamente uguale.

Poi scoprire...

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Poi scoprire. Quello che una persona è davvero. E allora rivedere come trattava gli altri. Con quel disprezzo che non aveva ragione di essere. Come puoi guardare qualcuno dall'alto, se non sei nessuno? Quel disprezzo. Mascherato dietro un vittimismo di facciata. Così da ottenere sempre comprensione. Qualcuno, poi. Il padre di tua figlia. Nel giorno della festa. Pubblicamente. E già sapendo di tradire. Nascostamente. Lì, bisognava capire. Che se qualcuno è così, così rimane. Quello che fa, lo rifarà. Ma capire non è facile, se si è dentro al gioco. Dopo, è una passeggiata mettere tutto in fila. Persona minuscola, tra gente piccola. Persona incapace di affetti veri e profondi. Persona senza un’anima. Vuota, dura, ingenerosa. Capace di sfruttare col suo vittimismo. Capace di nascondere i sentimenti. E intanto di prendere, prendere, prendere. Occhi profondi, che sono solo perfidi. E’ così, che c'è di nuovo? Chi vale niente, si sente migliore di tutti.

Dentro questo mare. Dentro questo freddo

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  Volevo solo ricordarti e ricordarmi che è sempre l'anno dei tuoi cento, e ne hai vissuti meno della metà, troppo pochi; che del tanto che mi hai lasciato ho fatto tesoro, come si può far tesoro di una conchiglia che ti fa ascoltare il rumore di un mare che è già andato via. Niente da prendere, niente da conservare, tutto resta comunque dentro di noi. Alla sera restiamo qui, seduti sull'orlo della voragine, ma non guardiamo giù perché è il momento in cui si mescolano i colori, e allora lo sguardo è dritto davanti a noi. Ed è tutto così spaventoso e magnifico. Tu lo sapevi, lo hai sempre saputo. Ciao Ti Jean, cent'anni dopo ancora il più giovane di tutti.

Ripassare dalle parti del cuore

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  “Ricordare: dal latino  re-cordis , ripassare dalle parti del cuore”. Così scriveva Eduardo Galeano, e così è. Per questo è giusto non dimenticare gli attimi, i momenti, i volti, le espressioni, i gesti. Per tornare a camminare su certi sentieri, per muovere foglie e far scricchiolare ciottoli di pietra, in modo che il cuore si risvegli. E’ importante, tenere acceso il cuore. Certo, dimenticare è più facile. Molto più facile. Dimenticare è meno impegnativo. Ci riescono bene quelli che in qualunque storia, passione, avventura si sono gettati ascoltando soprattutto sé stessi. e fino alla fine hanno pensato a sé stessi. Dicono “io ho fatto”, “io ho detto”, “io ho sentito questo”, “io ho provato disagio e dolore”. Non dicono mai “tu, come stai?”. Se lo dicono, è per buttare lì qualche parola di circostanza. Ma il contrappasso è che loro, proprio loro, il cuore non lo sentono più. E’ freddo, rimpicciolito, inanimato. Dimenticare vuol dire spegnere tutte le luci del cu...

Il cambiamento

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  “Dal largo veniva un vento teso che polverizzava la cresta delle onde, era una distesa immensa di spuma e in acqua si sentiva il morso del freddo... ma ora tutto sembrava appartenere al passato… il cambiamento non era nella spiaggia, nel vento, nelle onde, il cambiamento era nelle persone...” (Big Wednesday)  

Insieme a te non ci sto più

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  Insieme a te non ci sto più, guardo le nuvole lassù… Cercavo in te la tenerezza che non ho la comprensione che non so trovare in questo mondo stupido.   Quella persona non sei più, quella persona non sei tu. Finisce qua. Chi se ne va, che male fa.   Io trascino negli occhi dei torrenti d’acqua chiara dove io berrò. Io cerco boschi per me e vallate col sole più caldo di te. Insieme a te non ci sto più, guardo le nuvole lassù… e quando andrò devi sorridermi se puoi non sarà facile ma sai si muore un po’ per poter vivere. Arrivederci amore ciao le nubi sono già più in là. Finisce qua. Chi se ne va, che male fa. INSIEME A TE NON CI STO PIÙ (Vito Pallavicini – Paolo Conte)   Interpretato da Erica Boschiero e Tolo Marton  

Incrocio

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  Ho incrociato la Femmina Fatale tutta di bianco vestita. Attraversava il Grande Fiume là dove il traffico si innervosisce all’ora del rientro da scuola, e lei più nervosa, quell’espressione che da qualche tempo la rende diversa, così sicura del suo niente. Ho incrociato la Fata Smemorina, solita grande cura per l’aspetto esteriore - a un passo dal prossimo selfie - La fretta di sempre di nascondere, di rimuovere, di cancellare, così l’anima è bella vuota, pronta per la prossima avventura, per le prossime pietose bugie. Ho incrociato Lingua Biforcuta nell’esercizio delle sue banali funzioni: trasformarsi in ape regina, farsi guardare, farsi certamente toccare, fregandosene del vecchio poeta ubriacone che lo scrisse a chiare lettere: chiunque può baciarti la pelle, pochi possono baciarti l’anima. Ho incrociato uno sguardo cazzuto, ma - chiedo perdono - mi è parso cazzone: di chi crede di aver capito la vita, di chi dà giudizi e non si giudica. Due str...

Duje comme nuje

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Stanotte cuccate cu' mme ' o saccio ca nun songhe nato buono ma tu faje finta 'e nun sapè cca 'nmiezo nun ce po' vedè nisciuno pecchè sì fatta comme a me e 'a casa nosta no nun tene mura Jà dim me n'ata vota ca 'nce abbandunamme maje nun costa 'na buscia e tu chest'o ssaje Duje comme nuje nun se ponno fermà pigliano 'a via ca 'o destino le da e nun tene padrune chi cerca ogni juorno 'na strada pe' cammenà E' juorno e puortame cu' te addò nisciuno cerca spiegazione e nun chierimmece 'o pecchè nun tene prezzo tutto 'stu calore pecchè sì tale e quale a me e ce purtamme appriesso 'nu peccato jà dimme n'ata vota ca 'nce abbandunamme maje nun costa 'na buscia e tu chest' ossaje Duje comme nuje nun se ponno fermà pigliano 'a via ca 'o destino le da e nun tene padrune chi cerca ogni juorno 'na strada pe' cammenà Duje comme nuje ma che ce fanno ccà figl'e n...

La verità

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  “…Secondo me, dopo tutte le bugie che sono state dette e dimenticate, la verità sta ancora lì. Non va da nessuna parte e non cambia da un momento all'altro. Non si può corrompere, così come non si può salare il sale. Non si può corrompere perché è quella che è. È la cosa di cui stai parlando. L'ho sentita paragonare a una roccia – forse nella Bibbia – e sarei anche d'accordo. Ma la verità resterà qui anche quando la roccia non ci sarà più. Sono sicuro che qualcuno non sarebbe d'accordo con questa idea. Parecchia gente, anzi. Ma questa gente non sono mai riuscito a capire in cosa creda”. Cormack McCarthy In cosa credi, tu? Fino a quando andrai in cerca di emozioni, per poi spegnerti senza pensarci su, e girarti dall’altra parte? Quando imparerai che le persone non sono tutte uguali, che la vita non è banale come te la stai costruendo?