Un poeta che muore. Un poeta che vive


 

Se ne è andato Franco Loi.

Io credo che le voci dei poeti siano ormai le uniche da ascoltare, in questi tempi volgari e barbari, in questa vita ripiegata su sé stessa.

Perché hanno alle spalle vite passate cercando risposte, e non hanno rinunciato a mettersi a nudo, anche quando hanno capito che le risposte non arriveranno mai.

Io non credo alle anime che si fanno stelle, ma so che adesso il mio cielo è un po' più buio.

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SIAMO POCA ROBA, DIO, SIAMO QUASI NIENTE

Siamo poca roba, Dio, siamo quasi niente,
forse memoria siamo, un soffio d'aria,
ombra degli uomini che passano, i nostri parenti,
forse il ricordo d'una qualche vita perduta,
un tuono che da lontano ci richiama,
la forma che sarà di altra progenie...
Ma come facciamo pietà, quanto dolore,
e quanta vita se la porta il vento!
Andiamo senza sapere, cantando gli inni,
e a noi di ciò che eravamo non è rimasto niente.


SÈM POCA ROBA, DIU, SÈM SQUASI NIENT

Sèm poca roba, Diu, sèm squasi nient,
forsi memoria sèm, un buff de l’aria,
umbría di òmm che passa, i noster gent,
forsi ‘l record d’una quaj vita spersa,
un tron che de luntan el ghe reciàma,
la furma che sarà d’un’altra gent…
Ma cume fèm pietâ, quanta cicoria,
e quanta vita se porta el vent!
Andèm sensa savè, cantand i gloria,
e a nüm de quèl che serum resta nient.


Franco Loi


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