Le nostre cento storie rossoblù


Pubblicità per me stesso, d'accordo. E in verità anche per due amici, prima ancora che colleghi, con i quali ho lavorato con entusiasmo all'ennesima pubblicazione per Minerva Edizioni. Accidenti, è la quarta ormai, e aggiungendo il libro su Steve "Pre" Prefontaine, pubblicato con Bradipo, sono a quota cinque. Devo darmi una calmata.

I due amici, allora: sono Giuliano Musi, accanto a cui ho lavorato per anni nella redazione di Stadio-Corriere dello Sport, tra l'85 e il '98, prima da segretario di redazione poi da free-lance in attesa di articolo 1 (arrivato, poi, grazie a Europress di Marco Montanari e Carlo Chiesa: altra storia...), e Michael Lazzari, con cui lavoro fianco a fianco oggi, nella redazione de L'Informazione di Bologna.

Insieme, e spinti dall'entusiasmo di Roberto Mugavero, il nostro editore, abbiamo pensato a un libro sul secolo di vita del Bologna. Ci hanno pensato in tanti, è vero, e nell'anno del centenario sono uscite opere esaustive, a partire dalla trilogia di Carlo Chiesa e Lamberto Bertozzi (sempre Minerva), con tanto di enciclopedia rossoblù.

Avevamo un'idea diversa. Ne è uscito "100 storie per 100 anni". Libro agile, praticamente tascabile, che racconta tante storie quanti sono gli anni del Bologna FC 1909. Cento, naturalmente. Sono aneddoti, episodi spesso dimenticati, curiosità, "dietro le quinte". Partendo dalle origini, dai "matti che correvano dietro alla palla" ai Prati di Caprara. Un secolo che ha attraversato due guerre mondiali, e dunque dentro ci sono anche tragedie, come la fine di Arpad Weisz, deportato ad Auschwitz e colpevolmente dimenticato all'epoca, o di Dino Fiorini, che aveva sposato un credo opposto e ha pagato per le sue convinzioni. O come quella di Anteo Zamboni, che attentò alla vita di Mussolini nel gran giorno dell'inaugurazione del Littoriale.

C'è però anche da sorridere, leggendo questo libro. Che parla di uomini, passioni, talenti che appartengono spesso a un altro calcio, anche quello con le sue zone d'ombra ma in qualche modo più a misura d'uomo. Non abbiamo scelto di dar voce ai campioni, Meglio: non solo a loro. Ci sono, naturalmente, ma in passerella sfilano anche giocatori che hanno avuto meno fiortuna, o onesti comprimari. Ci sono le fondamenta del Bologna, e spesso anche le meteore. C'è il presidentissimo, Renato Dall'Ara, con una valigia di aneddoti, perché lui (nemmeno troppo inconsapevolmente) gli aneddoti sapeva crearli.

C'è la nostra passione. Ci sono i nostri miti, che a volte non hanno fatto la strada che immaginavamo per loro. In qualche modo, c'è anche la nostra infanzia. La mia, quella di Giuliano e Michael. Che probabilmente non è ancora finita.


Nota a margine: il Bologna e Minerva hanno ufficializzato la collana ufficiale rossoblù, un modo per tener viva la memoria su una società che ha attraversato un secolo. "100 storie per 100 anni" è il primo numero della serie. Il che, ovviamente, ci riempie d'orgoglio.

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