Requiem notturno

 


Non ho messo la testa a posto,
non stupitevi. È solo
che i miei pusher sono tutti morti.
Uno dopo l’altro, nemmeno
una riga in cronaca, un trafiletto.
Normale, non ce n’è uno
che abbia chiuso da guerriero,
o da pirata. Se ne sono andati
all’ennesimo tagliando, di vecchiaia,
normali impiegati degli abissi
in cui mi avevano cacciato.

Non sono diventato un bravo ragazzo,
tranquillizzate le vostre figliole,
che si incamminano sulla retta via
sognando giardini nascosti
in cui combattere la noia.
Non tiro più tardi la notte,
non reggo più l’alcool e meno che mai
le compagnie monotone, e verso mezzanotte
- un po’ come quell’arrivista di Cinderella -
mi ritrovo con zucca e topolini
e attacchi di inarrestabile sonnolenza.

E sappiatelo, voi che siete così sicuri
di avermi tirato dalla vostra parte,
che se cammino sul sentiero dei saggi,
- e non ancora sulle acque, ma vedrete
che prima o poi ci arrivo -,
è solo perché i miei pusher
sono tutti morti, uno dopo l’altro,
e nessuno lo ha fatto da eroe.
Avevano solo qualche anno più di me,
e cazzo, se io sono una stella calante,
è normale che loro si siano spenti,
doveva succedere.

(mt)

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