Ad alta voce
Quarant’anni che cerchiamo
in ogni pietra, in ogni crepa,
nelle linee sui muri, nelle macchie sui vetri.
Nelle ombre che prima erano corpi,
nei silenzi che prima erano vita.
Quarant’anni che cerchiamo
perché in ogni maledetto buco
può rintanarsi una risposta,
e le risposte non chiudono le ferite
ma aiutano, almeno, a sopravvivere.
Quarant’anni che sappiamo
quello che ci hanno nascosto,
che ci facciamo forza,
che contiamo i caduti di una guerra
fatta di bugìe, rabbia e dolore,
una guerra indegna,
una guerra dove il nemico
non ha nemmeno il coraggio
di guardarti in faccia.
Quarant’anni per una verità
è sempre troppo tempo, sempre
troppo tardi.
Scrivetelo adesso,
scriviamolo,
nero su bianco,
chi, come, perché se mai esiste
un perché,
scrivetelo e non aspettatevi
che noi si smetta di gridare,
perché solo questo ci è rimasto:
gridare, gridare,
gridare,
per tenere accesa la memoria.
Che non ci sarà più pace, e allora
ci sia almeno il ricordo,
ci sia sempre la parola
che è lanterna nel buio,
a mantenerci vivi,
a mantenerci degni
della vita.
2
agosto 2020
(foto di copertina di MARCO MIOLI)
https://www.youtube.com/@BOhausGeneration-md1pp
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