Le parole di Alberto Masala





E finalmente Alberto Masala, poeta di canto e di parole sparse nel vento, ha affidato alla carta trent'anni di lavoro, di passione, di sofferta e gioiosa ricerca, di sentimenti dimenticati (dai più) e dissepolti, resuscitati, ravvivati, riaccesi.
E se la poesia, la vita, l'urlo potente di Alberto è affidato soprattutto alla voce, alla tradizione orale così cara ai suoi luoghi, alla sua terra, è bello vedere fissate sulle pagine del suo “Alfabeto di strade” tutto quello che in questi anni ci ha cantato, ammonendoci con le sue pacate eppure solide, profonde verità.
La poesia non ha cambiato il mondo, purtroppo. Ma è un angolo da cui il mondo si può guardare con lucida saggezza, separandone le infinite brutture dalle rare bellezze. Con la consapevolezza che sempre convivranno, e con la certezza di non essere mai, comunque, soli.
La poesia non ha cambiato il mondo. Ma lo sa raccontare con autorevolezza, con dignità, con coerenza. Nelle parole cantate di Alberto Masala, poeta nel profondo dell'anima, c'è lo scudo lieve con cui difendersi dal grigiore, dal degrado delle idee e delle azioni, dal livellamento delle persone e dei pensieri. C'è il carattere forte di chi non vuol soccombere alla banalità. Portando avanti la sua parola, a qualunque costo.
ALFABETO DI STRADE (e altre vite)
Alberto Masala – Ed. Il Maestrale




Rassegna stampa

Ma come cazzo sciopera un poeta?
rompe le penne? le chiude nel cassetto?
straccia la carta? smette di pensare?
smette di suggerirti le poesie
oppure sogna senza dar notizie?

non s'innamora più... stramangia... dorme
tranquillamente... chiude il labirinto
dove i suoi ospiti lascia giocare...
scende dai gran puntidivista e più
non guarda per non vedere in alto...

diventa ricco... invecchia... accetta
di fare l'assessore alla cultura...
respinge il bere... non scopa... non si droga...
e, soprattutto, rifiuta di morire?
(Alberto Masala, 1991)

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