Novantacinque
Ma poi dicevi sempre che in realtà non eri così sicura che fosse stato il 29 luglio. Che forse avevano tardato a registrare la nascita, e ti rimaneva il sospsetto di essere venuta al mondo il giorno prima. Però alla fine gli auguri ti arrivavano sempre in questa data. L’abbiamo fatta nostra. Gli auguri, certo. Quanto a feste, poca roba. Non ti piaceva far festa. Soprattutto negli ultimi anni. Quando anche uscire di casa ti metteva a disagio, ti soffocava. Così, passavi il tempo su quella sedia in cucina, la tv ronzante e inascoltata, il divano in sala ancora avvolto nel cellophane da vent’anni, rigorosamente inutilizzabile. Non è stato facile, lo so. Salire quei quattro muri a mani nude, sentire il vento, uscire fuori. Non ci sei riuscita. Allora ci ho provato io. Non per ribellione. Per non sprecare il Dono. Tu l’avevi avuto, il Dono, e l’avevi sprecato per consuetudine e non per scelta. Non dimentico la fatica di essere sola, di essere madre, di stare fuori posto in que...