Cosa stiamo facendo?
Cosa stiamo facendo? Niente che non possa essere dimenticato in un istante, se va bene magari due. Dimentichiamo volti che ci sembravano incancellabili, momenti unici, gente speciale, dimentichiamo anche di aver sognato, proprio ieri o tanto tempo fa. Un campo di girasoli al tramonto, una quiete nel buio, là dove si può immaginare la città illuminata e lontana. Dimentichiamo di avere questa condanna a tempo sulla testa, le spalle eternamente appesantite, un passo sgangherato. Ci sentiamo magnifici, scambiamo la nostra banalità per qualcosa di eterno, scivoliamo sugli errori di sempre. Cancellare è così comodo, così confortante. Cosa stiamo facendo? Cosa abbiamo fatto? Piccoli movimenti del corpo, del cuore, che il vento ha già spazzato via. Traslochiamo altrove i nostri pensieri.