Di sfuggita

 


Davvero pensavo
che tutte quelle frasi
buone per incartare dolcetti
- quelle sul volo,
hai presente? -
avessero migliorato
la situazione, in qualche modo.

Sbagliavo, accidenti.
Sempre quel poco, vedo.
Oh, certo, la libertà
di infilarsi in nuove gabbie,
di riaccendersi in fiammate
che diventeranno abitudine
- storia conosciuta, no? -
e figlie da ritirare
all’ora convenuta,
incolpevoli tesori
di un mestiere fallito, pacchi
a cui donare amore
traballante. 

Un cellulare stipato
di messaggi ed emoticons
e quel solito passo
ciondolante, quello sguardo
felicemente disperato,
vuoto di emozioni, di te.
Soprattutto,
davvero pensavo
che non avrei visto qualcuno
invecchiare così in fretta,
così male.
Vabbè.
Succede.


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