Tutto compreso
E poi confesso che mi piace tirarmi su molto presto di mattina, indossare questa maschera da beatnik che sopravvive al tempo. Praticare gentilezza, rimpiangere di tanto in tanto certi giri a vuoto ma tutto sommato galleggiare, azzerare ogni forma d’invidia, piantare bandierine su progetti eternamente incompiuti, collezionare foto di cadute e rinascite, appuntamenti mancati col destino. Ma sì confesso che mi piace che la cassiera del market continui a darmi del tu, o la faccia sorpresa del vicino quando gli dico che nei suoi magici irrisolti anni Ottanta ero già militeassolto. È che alla fine sono i dettagli a interrompere la magìa. Un ginocchio che cigola, un passo a vuoto, quel cazzo di gradino calcolato male, l’incertezza di un risveglio. Allora maledico questo tempo e la sua fottutissima fretta Mi domando dove mai dovrà correre dove vuole arrivare e se davvero ha intenzione di arrivarci senza me. Faccio la solita conta di oggetti e capelli smarriti, ...