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Visualizzazione dei post da settembre, 2024

Mario

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  Stanotte ho sognato Mario. Il vicino della casa dove sono cresciuto, lì davanti al grattacielo, che poi era alto una cosa giusta ma a quei tempi sembrava racchiudere tutto il futuro. Ho sognato Mario sulle scale con la sua canottiera, e non era mai successo, e saranno vent'anni che ha piegato il fazzoletto. Un sogno così strano che appena svegliato mi sono detto ora lo racconto a qualcuno. Ma ho pensato che non c'è più nessuno di quelli che lo conoscevano. Mio padre, mia madre, andati sulla strada che non ha risposte, almeno non per me. Figurarsi mio nonno, l'unico che era proprio suo amico e si chiamava come lui, Mario. Ma ho pensato che ci dibattiamo nella vita, ci affacciamo a ogni finestra, sorridiamo confidenti in favore di obiettivo, ma poi in qualche giro di anni non ci sarà più nessuno a ricordarsi di noi. Continueranno a correre, a sgomitare per emergere senza voltarsi indietro e a noi non resterà nemmeno quel tramonto su...

Un'altra

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  Quando sei un bambino impari che ci sono tre dimensioni. Altezza, larghezza e profondità, come una scatola da scarpe. Più tardi capisci che c’è una quarta dimensione, il tempo. Hmm. Poi alcuni dicono che forse ce ne sono cinque, sei, sette… Stacco dal lavoro, mi faccio una birra al bar. Guardo il bicchiere e mi sento contento Ron Padgett

Le parole

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  Ti sbagli se credi di ingannare la gente usando le parole. E’ inutile addolcirle fare il gesto di togliere il peluzzo al bavero del vicino. Le parole vanno dirette al loro scopo, hanno solo un padrone che è il tuo volto. Le parole entrano dovunque fendono le porte le parole sono di sangue sono cattive le parole bruciano a fuoco e se sei vile ti torcono come un ramo sulla fiamma. Nino Pedretti  

Requiem notturno

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  Non ho messo la testa a posto, non stupitevi. È solo che i miei pusher sono tutti morti. Uno dopo l’altro, nemmeno una riga in cronaca, un trafiletto. Normale, non ce n’è uno che abbia chiuso da guerriero, o da pirata. Se ne sono andati all’ennesimo tagliando, di vecchiaia, normali impiegati degli abissi in cui mi avevano cacciato. Non sono diventato un bravo ragazzo, tranquillizzate le vostre figliole, che si incamminano sulla retta via sognando giardini nascosti in cui combattere la noia. Non tiro più tardi la notte, non reggo più l’alcool e meno che mai le compagnie monotone, e verso mezzanotte - un po’ come quell’arrivista di Cinderella - mi ritrovo con zucca e topolini e attacchi di inarrestabile sonnolenza. E sappiatelo, voi che siete così sicuri di avermi tirato dalla vostra parte, che se cammino sul sentiero dei saggi, - e non ancora sulle acque, ma vedrete che prima o poi ci arrivo -, è solo perché i miei pusher sono tutti morti, uno dopo l’...