Mario
Stanotte ho sognato Mario. Il vicino della casa dove sono cresciuto, lì davanti al grattacielo, che poi era alto una cosa giusta ma a quei tempi sembrava racchiudere tutto il futuro. Ho sognato Mario sulle scale con la sua canottiera, e non era mai successo, e saranno vent'anni che ha piegato il fazzoletto. Un sogno così strano che appena svegliato mi sono detto ora lo racconto a qualcuno. Ma ho pensato che non c'è più nessuno di quelli che lo conoscevano. Mio padre, mia madre, andati sulla strada che non ha risposte, almeno non per me. Figurarsi mio nonno, l'unico che era proprio suo amico e si chiamava come lui, Mario. Ma ho pensato che ci dibattiamo nella vita, ci affacciamo a ogni finestra, sorridiamo confidenti in favore di obiettivo, ma poi in qualche giro di anni non ci sarà più nessuno a ricordarsi di noi. Continueranno a correre, a sgomitare per emergere senza voltarsi indietro e a noi non resterà nemmeno quel tramonto su...