Tempi migliori
Pare sia davvero il tempo
dei cosmetici consapevoli.
Lo dice il cartello
sulla vetrata del negozio,
non ho motivo di dubitare.
Immagino qualche tipo di crema
che accarezza l’anima,
perché oggi
solo questo ci interessa,
farci accarezzare, leggere frasi
che misurino l’importanza
del niente che facciamo,
aprire la porta agli adulatori,
il cuore ai ruffiani,
ed altro che dirvi non posso
al miglior offerente.
La città è piena di manifesti
che annunciano il famoso poeta
che scava e scava e scava
nel tuo io più profondo,
cacciatore seriale di likes,
imbonitore da mercato
con l’elisir di lunga vita
in comode pagine prontouso.
E che faccio,
perdo tempo e nottate
a pennellargli corna,
arrossargli gli occhi?
Tanto non servirebbe.
Ascoltiamo vibriamo sospiriamo,
incoroniamo ciarlatani
con serti di lauro comprate
a “tuttoauneuro”
e poi torniamo a casa,
diamo due giri di chiave,
accendiamo la tv,
scegliamo i pezzi di mondo
che ci fanno comodo,
facciamo il tifo
per una squadra per un politico,
per un esercito o per l’altro,
guardiamo commossi i superstiti
ripescati, distogliamo lo sguardo
- i pensieri – da quelli
che non risaliranno.
E poi ci addormentiamo
come ogni volta. Leggeri.
Impermeabili
a qualunque tipo di guerra,
fosse anche di là dal muro,
sotto casa, o chissà.
(mt)
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