E’ qualcosa che non sai spiegare. Che resta, anche quando è arrivato il freddo, quando si è fatto buio. E resta proprio dentro, nel profondo, si insinua e diventa un interminabile istante di te. E’ quello che hai creduto, tutto quello che hai consumato e speso, sono i giorni, le ore, i semplici minuti che hai scelto di dedicare, magari senza capire che quello che ti tornava, quello che leggevi in uno sguardo, in una collana di parole, usciva comunque dal tuo modo di sentire le cose. Usciva semplicemente da te. Allora maledici tutta questa memoria, che ti lascia solo davanti a piccoli momenti che chiunque altro avrebbe già perduti: un campo di girasoli nella sera, una campagna, una collina e un drone ficcanaso, un pianto a due passi dal forno, con la pioggia a lavare la strada, tutto quello che ora lascia un buco nell’anima. Allora pensi per un attimo che è bravo chi sa dimenticare, ma poi lo sai che non è così, che cancellare è solo lavarsi l’anima, ch...