Arancio torbido
Domani ci diranno che si cambia colore.
D’accordo. Mai avuto problemi a schivare “apericene”, lo facevo anche quando
eravamo gente libera. Anzi, ultimamente sto meglio da solo che in compagnia.
Tutto bene, però adesso pretendo rispetto. E silenzio.
Basta con i virologi a gettone, iene che si spartiscono le carcasse di un
popolo. Basta dare la colpa “a la gggénte”, basta parlare di varianti come se
fossero una roba inaspettata e sorprendente. Basta con le decisioni prese con
sufficienza e arroganza. Basta con le “concessioni”, quando e se torneranno.
Basta prendere a calci in culo le nostre vite, fare a pezzi il nostro
equilbrio, fottersene del nostro soffrire, che è il soffrire della gente
comune, non di chi vive su qualche pianeta con vista Terra.
Una cosa l’abbiamo capita: servono i vaccini e servono per tutti. Allora chi
perde tempo a fare “opinione”, e chi quelle opinioni raccoglie senza dubbi e
senza incertezze, ora si zittisca. Subito.
Chi ha studiato per questo, si chiuda in laboratorio a trovare soluzioni, se
non è una mezza pippa incapace di fare il suo lavoro. Chi divulga, usi la testa
e la coscienza. E zitti, cazzo. Zitti. Avete parlato anche troppo. E qualcuno
su questa storia ci ha anche marciato, perché un “cachet” aiuta sempre nella
vita.
Silenzio, e pedalare. Le parole saranno anche importanti, ma quando sono troppe
fanno vomitare.
E qui è pieno di gente che mi fa vomitare, ultimamente.
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