IN ISTANTI (dietro la chiesa di Calamosco) C’è il respiro affannato, e c’è sempre il solito cielo tra gli alberi, immutato, incantato ai tuoi discorsi, e questo sole d'inverno che si affaccia appena tra le pause. Adesso il cemento si aggrappa anche a questo silenzio, avvolge nasconde avvilisce ma noi ci raccontiamo che almeno non può cancellare Solo un salto indietro negli anni e – ricordi? - eccoli tutti in fila i nostri passi di corsa, i miei sguardi infilati di striscio dentro ai tuoi. Un guizzo, oplà, un incrocio di vite. La città dimenticata a due passi che non ha niente di nuovo da dirci più niente di vivo da darci. Ora ascolta. Ascolta bene, ogni cosa diventa proprio come te presente e sfuggente fragile e inattaccabile. Nel nulla, tutto. Come se l’attimo fosse lì, in quel punto esatto, da sempre.