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Visualizzazione dei post da agosto, 2025

Nessuna bandiera

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  Non lasciare l’asciugamano bagnato sul tavolo. Dobbiamo riordinare le cose. Un altro mese e finisce anche questa estate. riporre i costumi da bagno, gli occhiali da sole, le camicie con le maniche corte, le scarpe bianche di tela, i sandali, i colori dei tramonti sul mare sfavillante. Chiuderanno i cinema all’aperto, le sedie ammucchiate sotto la tettoia, gli orari dei traghetti saranno meno frequenti… Ecco, sul soppalco le valigie chiuse aspettano già di sapere quando ripartiremo, dove ci troveremo, fino a quando. E tu sai che dentro a quelle valigie vuote e consumate ci sono ancora sacchetti di plastica, pezzi di spago e nessuna bandiera. Ghiannis Ritsos

Di sfuggita

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  Davvero pensavo che tutte quelle frasi buone per incartare dolcetti - quelle sul volo, hai presente? - avessero migliorato la situazione, in qualche modo. Sbagliavo, accidenti. Sempre quel poco, vedo. Oh, certo, la libertà di infilarsi in nuove gabbie, di riaccendersi in fiammate che diventeranno abitudine - storia conosciuta, no? - e figlie da ritirare all’ora convenuta, incolpevoli tesori di un mestiere fallito, pacchi a cui donare amore traballante.  Un cellulare stipato di messaggi ed emoticons e quel solito passo ciondolante, quello sguardo felicemente disperato, vuoto di emozioni, di te. Soprattutto, davvero pensavo che non avrei visto qualcuno invecchiare così in fretta, così male. Vabbè. Succede.

Sempre noi

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  Un altro anno. Sarebbero novantaquattro, pensa te. E invece manchi da diciassette. Ma tutte le volte che ti cerco, ci sei. Ci sei sempre stato, anche quando non c’eri. E succedeva spesso. E un po’ alla volta, con quel tenero senso di colpa, hai provato a spiegarmi perché tante volte non avevi potuto esserci. E un po’ alla volta ho capito. Che la vita non è una linea retta, che nessun manuale te la insegna. Un cammino accidentato. La tua, la mia. In qualche modo cercavi di scusarti. Non ce n’è mai stato bisogno. Perché ti assomiglio, da sempre. In fondo, cosa c’è di meglio che essere spiriti liberi? Ci siamo detti molte cose, e nei silenzi ce ne siamo detti altre che non avevano bisogno di parole. Sono venuto su così. Bene, male, chissà. Ma fa parte del dono. E alla fine ancora ti cerco. Il dono è quello. Ancora mi rispondi, in qualche modo. Si passa, si va, perché è naturale. Ma in fondo si resta, anche solo in un pensiero. Vuoi ridere? Oggi OldTaroz sono diventat...

Itaca

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…tienila sempre a mente, Itaca. La tua mèta è approdare là. Ma non avere fretta, nel viaggio. Meglio che duri molti anni, e che attracchi all’isola ormai vecchio ricco di ciò che hai guadagnato lungo la via, senza aspettarti da Itaca ricchezze. Itaca ti ha donato il bel viaggio. Non saresti partito senza di lei. Nulla ha più da darti. E se la trovi povera, Itaca non ti ha illuso. Sei diventato abbastanza vecchio ed abbastanza saggio per capire cosa vuol dire Itaca. Costantino Kafavis