Un altro libro da leggere. Stesse storie, stesse parole, stessa espressione intensa nel risvolto. Figurati. Colpa mia che ti sfoglio, che cerco di capire cose scritte per alimentare un altro ego. Colpa di tutti o nessuno. È che non abbiamo più il coraggio di cercare nel buio, lasciamo segni che a cancellarli basta uno scroscio a primavera. Aspetto che il sole scaldi, e intanto non faccio che bere caffè, sono a cinque, alle undici del mattino. Scrivo frasi fuori contesto, conto i petali alle margherite senza strapparli, senza farmi domande epocali a spese loro. Aspetto. Fonti bene informate assicurano tempi migliori in arrivo. Ma chissà, ci fidiamo ancora delle previsioni? Sarebbe come fidarsi ancora di noi. (mt)