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Visualizzazione dei post da giugno, 2024

Cammino

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  “…semplicemente non mi appassiono più nello stesso modo, ora mi avvio a diventare un anziano signore con perdita di capelli quasi senza-pensiero e senza-parola. Sto cercando di smettere di bere – la mia anima è più profonda che mai forse perché si sta svuotando...” Jack Kerouac  

Protossido d'azoto

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  Sa dosare protossido d’azoto, secondo indicazioni. Copia e incolla lampi di genio altrui. Ma creare dal nulla è altro. Non la riguarda. Che sa fare? Finge profondità leggendo qualche libro, appunta frasi epocali, buone per fare effetto, con aggiunta di sguardi penetranti. Corre da una casa all’altra senza avere una casa sua. Non l’ha mai avuta. Mai stata veramente parte di qualcosa o qualcuno. Mai stata nemmeno parte di sè. Ha vissuto negli angoli, adattandosi all’ambiente. Mimetizzandosi, all’occorrenza. Ha voluto figlie e non sa fare la madre. Attraversa la vita senza stile. Pure i selfies le riescono male. Crede di dare e non ha mai saputo dare. Dà tinte di colore a spazi vuoti. Non lascerà niente, ma del resto chi lascia davvero qualcosa? Beh, comunque non lei. No di certo. E’ sempre bene saperlo. Aiuta a sopravvivere. Che poi ci si abitua, a certe vite di sponda.

Alta pressione

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  Un altro libro da leggere. Stesse storie, stesse parole, stessa espressione intensa nel risvolto. Figurati. Colpa mia che ti sfoglio, che cerco di capire cose scritte per alimentare un altro ego. Colpa di tutti o nessuno. È che non abbiamo più il coraggio di cercare nel buio, lasciamo segni che a cancellarli basta uno scroscio a primavera. Aspetto che il sole scaldi, e intanto non faccio che bere caffè, sono a cinque, alle undici del mattino. Scrivo frasi fuori contesto, conto i petali alle margherite senza strapparli, senza farmi domande epocali a spese loro. Aspetto. Fonti bene informate assicurano tempi migliori in arrivo. Ma chissà, ci fidiamo ancora delle previsioni? Sarebbe come fidarsi ancora di noi. (mt)

Tattoos

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  The doctor has a tattoo on the side, and another on that long leg, and maybe others I don't know, about a time which is no longer mine. Ideograms. Signed at night when the skin softens waiting for dawn. Coded messages more for himself than for others, looking for meaning for every action, for all emotions and falls. One day they will be discolored scratches on withered, aged skin, testimonies of dreams never made, crumpled like his evil look, like his wasted years, like his life unresolved.