Lì, dove sono nato
E un giorno mi mandarono al piano di sopra. A Stadio. Dove c’era Patrizio Zenobi , a coordinare tutto. Dove c’era Giorgio Comaschi , che una sera mi disse “Faccio “Chi ha visto Biancaneve” al Dehon, mi serve uno che coordini le luci dello spettacolo. Vieni tu?” , ma io pensavo soprattutto a correre a quei tempi. Eppure è lì che iniziai a trovare una strada. Con le serate in tipografia, col proto e le pagine da comporre sui banconi, e i tagli da fare col cutter. Con i primi pezzetti siglati sul podismo, che scrivevo per Raffaele Zanni , che un giorno mi definì “una bella promessa dell’atletica bolognese ed emiliana” in un articolo sulla Casaglia-San Luca, e così era, peccato non aver insistito anche solo per dargli ragione. Con l’offerta di Vittorio Piccioli , qualche anno dopo, che mi aprì le porte della segreteria di redazione. Che fu la prima, nel ’94, ad essere smantellata. Avevo un posto già riservato a Roma, ma mi sentivo maturo per fare quello strano salto e restai,...