Monique, il sogno possibile
di Marco Tarozzi Saranno in tanti, a ricordare che le barriere sono fatte per essere infrante. Di più: che sono uno stato mentale, e le loro storie sono messe lì proprio per dare l’esempio. Ci sono le medaglie, è vero, ma c’è soprattutto la forza di convincere il prossimo. Di far capire che lo sport è una porta d’uscita che affaccia sul mondo, soprattutto per chi, dopo un incrocio sbagliato col destino, pensa di aver perso futuro e speranze. Saranno in tanti, questi campioni di sport e vita, dal 3 al 5 giugno a “Happy hand”. Tre giorni di sport e divertimento, recita il logo sul sito ufficiale ( www.happyhand.it , vale la pena farci un giro, per capire il senso dell’evento), in programma a Monte San Pietro. O più precisamente a Ponte Rivabella, in un palasport che porta il nome di un signore dello sport, Jesse Owens. Saranno in tanti, sicuro: da Beatrice Vio, piccola regina della scherma, a Norberto De Angelis, a cui un incidente ha tolto la gioia di essere un fuoriclasse del football ...