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Poesia, 16 settembre 1961

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  Come mi sentivo terribilmente triste pensando a mia madre addormentata nel letto che morirà un giorno sebbene dica lei stessa “non c’è da preoccuparsi della morte da questa vita ci avviamo verso un’altra” Come mi sentivo triste lo stesso – non aver vino per dimenticare i miei denti guasti è già brutto ma che si guasti il mio corpo intero e il corpo di mia madre si guasti verso la morte, è così pazzescamente triste. Sono uscito nell’alba pura: ma perché dovrei essere felice di un’alba che albeggia su un altro sentore di guerra, e perché dovrei essere triste : non è fresca e pura almeno l’aria? Ho guardato i fiori della siepe: uno era caduto, un altro era appena sbocciato. Nessuno di loro era triste o felice. D’improvviso ho capito che tutto va e viene compresa la tristezza: anche questa se ne andrà. Triste oggi felice domani. Sobrio oggi, ubriaco perso domani: perché angosciarsi tanto? Come me ciascuno ha i suoi difetti, perché dovrei disprezzarmi? Tut...