Iniziò tutto da uno sguardo di traverso del vicino. Allora si preoccupò, pensò che il suo orto aveva sempre suscitato invidie. Tirò un altro giro di filo spinato tutto intorno. Per un po’ si sentì sicuro. Ma intanto l’altro iniziava a chiedersi a cosa servissero tutte quelle protezioni. Chi si protegge vuole offendere, pensò. Così si procurò un vecchio fucile che suo nonno usava per la caccia e chissà se ancora funzionava. Ma insomma, per un po’ si sentì sicuro. Fu quando scoprì quello squarcio nella rete che si arrabbiò davvero, per giunta non erano nemmeno entrati per rubare, solo per sradicare, spaccare, imbrattare, e solo lui sapeva quanto ci aveva messo per fare di quell’orto un gioiello. E poi una sera fu l’altro a spaventarsi perché sentiva il cane latrare, e la paura gli dette la forza di uscire, di sparare a casaccio nel buio, col respiro affannato, perché quelli non li vedeva ma capiva che erano in tanti, il bastardo si era portato anche i figli e i figli dei figli ...